Anziana raggirata dai falsi tecnici
«Acqua contaminata». E rubano l’oro

Solbiate con Cagno La vittima è una pensionata di 85 anni, raggirata da due giovani - La figlia ha denunciato l’accaduto, ricordando che non è il primo furto subito dai genitori

Finto tecnico e falso vigile derubano un’anziana con il pretesto dell’acqua inquinata. L’altro ieri, intorno alle 10.30, un sedicente tecnico dell’acquedotto ha citofonato a una pensionata di 85 anni residente in via Puccini con la scusa di controlli sulla salubrità dell’acqua.

«Si è presentato dicendo che c’era un problema a livello di tubature e che io (ha fatto il mio nome, letto sul citofono), lo avevo mandato a controllare perché, a causa della presenza di mercurio nell’acqua, una vicina era rimasta intossicata ed era morta – racconta la figlia Elena Della Moretta – Ha insistito che fossi stata io a mandarlo e mia mamma si è lasciata convincere ad aprirgli. Poco dopo è entrato un complice, con una divisa da agente di polizia locale. Le ha detto di stare tranquilla che era lì per proteggerla e di non preoccuparsi del tecnico che lo avrebbe controllato lui».

In azione due giovani dai modi gentili, ma malintenzionati. «Il finto vigile ha chiesto a mia madre se avesse oro, soldi, una cassaforte per metterli al sicuro da danneggiamenti – prosegue la figlia – Mentre il falso vigile la tratteneva in cucina, l’altro con la scusa di cercare un’eventuale perdita ha girato per tutta la casa. Mia madre ha preso il cellulare per chiamare in Comune o me, ma il falso vigile glielo ha tolto dalle mani dicendole che se lo avesse usato, con le operazioni in corso, sarebbe scoppiato tutto e che lo avrebbe messo al riparo nel frigorifero. Mia mamma, imbufalita nel vedere che il tecnico girava per casa, ha tentato di seguirlo, ma il finto agente le ha afferrato il braccio e l’ha bloccata. L’ha portata al lavandino dove, senza farsi accorgere, ha fatto scoppiare un petardo e le ha fatto annusare l’acqua; percependo cattivo odore e bruciore si è scostata». La pensionata ha provato ad allontanarsi.

«Ha cercato di uscire, ma il falso vigile le ha bloccato la porta. Si è spaventata quando si è resa conto che le aveva tolto il telefono e non le permetteva di andare oltre il raggio d’azione della cucina – continua la figlia - Quando si è girata e ha visto che il cellulare non era nel frigorifero, dove diceva di averlo messo, ma sulla frutta e che il finto tecnico entrava nelle camere anziché fare controlli sull’acqua ha chiesto cosa stessero facendo. Vedendo che si stava agitando, se ne sono andati».

Hanno rubato un anello d’oro, uno d’argento, un braccialetto e alcuni biojoux di Swarovski che il finto tecnico aveva trovato nell’appartamento dove vive la figlia, comunicante con quello dei genitori. Erano gli unici monili scampati ai tre precedenti furti. Questo è il quarto. Quando se ne sono andati, la pensionata ha telefonato alla figlia per chiederle se li avessi mandati a fare il controllo e dalla risposta ha capito di essere stata truffata. Nello stesso giorno, di pomeriggio, replica ad Albiolo.

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