Area Carnini, il futuro è residenziale
«Ma solo se ci sarà interesse pubblico»

Villa Guardia Il Pgt del 2012 prevede la trasformazione dell’area industriale in abitativa - Il sindaco: «Serve comunque un piano integrato di intervento per tutelare il territorio»

Villa Guardia

Dal 1 luglio la Carnini chiude definitivamente. Nel 2012 l’azienda del latte Carnini, fondata negli anni ’30, dal 1957 in mano a Mario Carnini, figlio del fondatore ed ex sindaco di Villa Guardia, era una stellina nella via lattea della Parmalat, a sua volta parte della galassia Lactalis, il gruppo francese che dal 2007 è anche in Italia.

Nel 2012 la decisione di spostare la produzione che avveniva nello stabilimento Carnini altrove aveva destato molta amarezza in paese e nei paesi limitrofi dove il marchio Carnini è sempre stato molto conosciuto.

La decisione di chiudere il sito Carnini di Maccio, che da anni aveva funzione logistica sulla provincia e la zona a nord di Milano, oltre che di stoccaggio di materiale no food, arriva in paese senza nessun preavviso. «Nessuno, né da Lactalis, né dall’unità locale Carnini è mai venuto a parlare di questi temi – spiega il sindaco Paolo Veronelli – tanto meno della chiusura dell’attività». Il marchio ed i prodotti Carnini hanno davvero scritto la storia quotidiana di molte famiglie, quella dei dipendenti del centro di produzione e di tutta la filiera del latte, quando ancora il latte arrivava e veniva pastorizzato a Maccio, quella degli studenti, nel 1973 Carnini per tre decenni aprì loro le porte dello stabilimento di via Rimembranze per mostrare come il latte munto arrivasse dalle stalle della Valtellina per essere lavorato e trasformato.

Gli studenti a scuola facevano merenda con i brick di latte Carnini da 200 ml e nel corso degli anni Carnini ha sempre svolto attività di sponsorizzazioni e di raccolta punti. Tutto finito.

Ma quella grande area a Maccio era già stata oggetto di una riflessione dell’allora amministrazione comunale che nel 2012 pensò al destino che avrebbe avuto nel futuro che oggi si sta avverando. «Ero in commissione urbanistica quando nel Piano di governo del terrtorio (Pgt) quella della Carnini fu inserita come area produttiva non contestualizzata – spiega Piermario Vimercati, l’avvocato di Villa Guardia che oggi è assessore all’urbanistica a Bulgarograsso – la decisione dell’amministrazione di allora, (Aldo Turconi era assessore all’urbanistica della giunta del sindaco Alberto Colzani ndr) fu quella di inserire la possibilità che, una volta dismessa l’attività, quella e altre aree ex industriali oggi in centro paese, potessero divenire residenziali con un programma integrato di intervento».

L’amministrazione comunale quindi fu lungimirante e 13 anni dopo l’area del grande sito Carnini potrebbe lasciare spazio alle case, con un’accortezza, come spiega il sindaco Veronelli: «Il Pgt prevede che sia possibile la trasformazione in altra destinazione funzionale compatibile, ma solo dietro un piano integrato di intervento, da concordare con l’amministrazione. Il progetto di trasformazione deve avere un chiaro interesse pubblico e non solo economico - sottolinea il sindaco - Il piano integrato di intervento serve proprio per tutelate ed evidenziare l’interesse generale».

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