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Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Martedì 18 Febbraio 2025
Assicurazioni on line, ma sono truffe
La polizia locale scopre l’inganno
Uggiate con Ronago Gli agenti si imbattono sempre più spesso in automobilisti raggirati - Pagano, ma la compagnia si rivela inesistente
Credevano di essere coperti dall’assicurazione e invece hanno scoperto di essere stati truffati: da inizio anno sono già quattro gli automobilisti intercettati dalla polizia locale Terre di Frontiera, comando ad Uggiate con Ronago e gestione associata anche con Bizzarone e Faloppio.
Seguiranno indagini anche attraverso la Polizia Postale e denunce dei responsabili all’autorità giudiziaria.
Gli automobilisti non sono i primi malcapitati in Compagnie farlocche ed abili nel raggiro: già negli anni scorsi, gli agenti avevano calcolato che almeno il 7% degli automobilisti cade nella trappola ed avevano messo in guardia dall’accesso a certi siti internet che chiedono versamenti su carte prepagate o con ricarica; fotocopie di documenti da spedire via WhatsApp; non hanno telefono fisso, ma solo un cellulare e raramente comunicano con voce umana.
Le stesse associazioni o federazioni di compagnie assicurative lanciano continuamente appelli antitruffa, ma all’utente finito in rete sembra tutto vero. In realtà dietro c’è una catena di “teste di legno” o prestanomi che sembrano affidabili, come tutto il resto, dal codice fiscale al numero di registro d’iscrizione alla Camera di commercio.
È un imbroglio congegnato a puntino, affinchè la vittima non sia neppure sfiorata da un sospetto. Alla fine, oltre alla polizza fatta a tavolino, viene perfino rilasciato il “tagliandino” da esporre sul cruscotto, benchè sia stato dematerializzato.
Gli agenti dispongono di un apparecchio che in tempo zero lancia l’allarme quando avvista un’auto priva di assicurazione.
La pattuglia la ferma, contesta all’automobilista la mancanza di copertura assicurativa e la prima risposta è sempre quella: «Ma io ho pagato».
Infatti, ha pagato a truffatori, all’oscuro che nessuna Compagnia vera opera solo su WhatsApp, proponendo polizze a prezzi stracciati.
C’è chi l’ha stipulata anche solo per pochi giorni, benché non sia possibile, ha pagato con ricarica Poste Pay o con con Iban postale e chi c’è ricascato.
La prima volta è andata bene; la seconda è andata a finire al comando con i guai che ne conseguono: soldi perduti, inquietudini sui documenti trasmessi a chissà chi e la polizza vera dovrà comunque essere sottoscritta. Nel frattempo, non c’è copertura in caso di incidente.
«Diffidate da certi siti internet e da chi scambia messaggi solo su WhatsApp», è l’appello degli agenti che, di fronte a compagnie del tutto sconosciute, raccomandano agli automobilisti di contattare il comando o Ivass, Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, un sito sul quale si trovano tutte le informazioni.
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