Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 03 Maggio 2023
Centinaia di chili di cocaina per il mercato lombardo: il braccio destro del boss era di Turate
L’operazione L’ombra della ’ndrangheta e della camorra in un’operazione che ha portato a 40 ordinanze di cattura - Due anche nel Comasco
Ci sono anche due indagati residenti tra Turate e Rovello Porro nell’elenco delle persone arrestate questa mattina all’alba (mercoledì 3 maggio) dal Gico della Guardia di finanza, in un’operazione della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Uno dei comaschi finito in cella è accusato di essere il braccio destro di uno dei boss indiscussi del traffico di cocaina in Lombardia: Bartolo Bruzzainiti, l’uomo conosciuto come uno dei responsabili del giro di stupefacenti nel Nord Italia per conto della ’ndrangheta. Nell’operazione, nata sui controlli delle attività dei cosiddetti money transfer per seguire il giro illegale del denaro sporco, i finanzieri hanno però trovato legami anche con la camorra.
Due differenti i gruppi di trafficanti, o meglio presunti tali, che le fiamme gialle hanno arrestato nella mattinata. Uno operante nel quartiere di Quarto Oggiaro, l’altro invece con collegamenti con l’Olanda incaricato di far arrivare carichi da centinaia di chili di sostanze stupefacenti (non solo cocaina, ma anche ketamina) per poi distribuirle sul mercato lombardo. Mercato particolarmente redditizio per le organizzazioni criminali.
Tra le persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare, oltre lo stesso Bruzzaniti, latitante, di fatto fuggito in Costa d’Avorio, ci sono anche i nomi di Domenico Salvaatore Papali, 42 anni con casa a Turate, e Giuseppe Pelaia, 51 anni residente a Rovello Porro. Il primo, secondo l’accusa, era l’uomo di fiducia del boss latitante, incaricato di ricevere i carichi di droga e di stoccarli, ma anche di occuparsi dei contatti con i clienti per la distribuzione in Lombardia. Pelaia, invece, avrebbe messo a disposizione il capannone della sua azienda di traslochi, tra Gerenzano e Rovello, per stoccare la droga proveniente dall’estero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA