
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 11 Aprile 2025
Cinque Comuni a Albiolo per il 25 Aprile
Ma il sindaco si sfila: «Non è la mia festa»
La polemica Bernasconi ritira il patrocino alla cerimonia ufficiale nell’area di via San Francesco - «Manifestazione di parte». La replica dell’Anpi: «No, è la giornata nazionale di tutti gli italiani»
Albiolo
Cinque Comuni insieme per celebrare il 25 Aprile, festa nazionale della Liberazione ad Albiolo, nella tensostruttura di via San Francesco, nell’area che comprende il parco comunale e il municipio.
Mancherà proprio Albiolo: il sindaco, Mario Bernasconi, non ha concesso il patrocinio alla manifestazione, cioè non la riconosce, non vi aderisce e non partecipa.
«Non concedo il patrocinio: l’ho anche messo per iscritto in una lettera all’Anpi – conferma Bernasconi – È una manifestazione di parte e divisiva. Non ci sto. Rileggiamo la storia, piuttosto. Il fascismo era già caduto prima del 25 aprile; ne seguì una guerra civile, ci liberarono gli americani e gli inglesi».
Ma è una festa nazionale, con obbligo di esporre bandiere e manifesti.
«Non chiamiamola festa, ma ricorrenza e mettiamo da parte ogni retorica sul fascismo, sgombriamo il campo dal pensiero unico e di parte », aggiunge il sindaco che ricorda come, durante il suo primo mandato, circa quindici anni fa, una sua espressione fu intesa male ed insorsero polemiche.
«Porto un altro esempio: un albiolese, Aurelio Pozzi, aviatore, cadde nei cieli di Spagna nel 1938. Nel 1939, fu insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria, dopo le due d’argento conseguite in vita – racconta – ritrovai la targa dei tempi, la posai al Parco delle Rimembranze e fui contestato. Neanche i componenti del mio gruppo parteciparono alla posa: perché? Siccome aveva combattuto in Spagna, un nostro concittadino ha meno valore degli altri?».
Ma ci sono anche concittadini albiolesi perseguitati da ogni regime. Uno per tutti: Rado Zuccon che conobbe le prigioni fasciste, i campi di concentramento nazisti, i gulag di Tito. Ma non venne mai meno ai propri ideali di giustizia, pace e libertà. E’ morto ad Albiolo esattamente trent’anni fa; l’anno scorso gli hanno dedicato il parco comunale. «Quando gli hanno dedicato il parco – precisa Bernasconi - noi eravamo in minoranza consiliare e non ci hanno neppure invitato. Perché escludere? Perché un certo colore e non altri? La Resistenza fu anche bianca, quella dei cattolici, per esempio. La Resistenza non è proprietà di una parte politica che la strumentalizza».
La sezione di Uggiate dell’Anpi, dedicata a Rado Zuccon, replica con il presidente, Fiorenzo Vullo: « Il 25 Aprile di quest’anno segna una festa importante, non solo per gli 80 anni da quella data – osserva – coinvolge i Comuni di Olgiate Comasco, Rodero, Solbiate con Cagno, Uggiate con Ronago e Valmorea. Ma anche gruppi ed associazioni; sono in programma riflessioni, animazioni e gruppi musicali».
Parla di festa, il presidente. «Certo, festa – puntualizza – è la festa di tutti gli italiani, perché se viviamo in questo Paese, nella libertà e nella democrazia, lo dobbiamo a chi ha combattuto per questi valori che anche adesso dobbiamo difendere e proteggere».
Il 25 Aprile strumentalizzato? «Nessuna strumentalizzazione: celebriamo la liberazione dal nazifascismo ed esaltiamo valori universali fissati dalla Costituzione - conclude Vullo - Il fatto è che ci portiamo dentro una pacificazione senza pace».
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