Confiscate alla mala, non alla burocrazia. Il calvario delle ville

Lomazzo Dopo dodici anni e le proteste dei residenti arriva il via libera almeno a ripulire le aree verdi. Il Comune vorrebbe trasformarle in mini appartamenti

Potrebbero presto diventare mini appartamenti per persone in difficoltà o per padri separati. In ogni caso, saranno destinati ad altri usi sociali, le tre ville sequestrate alla criminalità organizzata che, salvo nuovi imprevisti, verranno messe a disposizione del Comune. Precisazione tutt’altro che peregrina, visto l’accidentato percorso di questi immobili, dal 2011 nel mirino del Comune e incappati in una serie quasi incredibili di intoppi burocratici.

Per ora, comunque, l’ente locale ha intanto ottenuto una manutenzione del verde, dopo le lamentele a più riprese arrivate da parte dei residenti e che verrà finalmente effettuata martedì: i giardini delle villette non erano infatti accessibili neppure per effettuarvi degli sfalci. Le tre ville di via Parini erano state sequestrate alle organizzazioni criminali negli anni 2000 nell’ambito dell’operazione “Infinito”. Già dal 2011 il Comune si era reso disponibile, con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, a ottenere l’assegnazione degli immobili per svilupparvi delle attività sociali.

La ricostruzione

Di qui il calvario. Erano infatti emersi alcuni problemi burocratici e tecnici nell’iter, compreso un errore di trascrizione da parte del tribunale di Reggio Calabria. Inoltre gli immobili in questione sarebbero risultati intestati anche a una società, con la necessità quindi di verificarne gli eventuali debiti, con il rischio quindi che potessero finite all’asta per pagare i creditori.

Una situazione anche quest’ultima che sembrerebbe essere risolta, in quanto pare non risultino debiti pendenti. La complessa vicenda, sempre seguita da vicino in città anche da parte dell’assessore ai lavori pubblici, Nicola Fusaro, è stato al centro di una riunione della Commissione speciale Antimafia, anticorruzione, trasparenza ed educazione alla legalità regionale a cui hanno partecipato il sindaco di Lomazzo, Gianni Rusconi, e Roberto Bellasio, referente dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

«È dal 2011 che stiamo lavorando per ottenere l’assegnazione delle villette in questione per usi sociali – dice il sindaco Rusconi - Nel frattempo abbiamo chiesto e ottenuto la manutenzione dei giardini interni, per evitare il ripetersi della situazioni di degrado a più riprese lamentate dai residenti nelle vicinanze».

«Nella confisca predisposta dalla sede di Reggio Calabria dell’ Ansbc i documenti riportavano una particella inesistente, che è prossima alla trascrizione da parte del Tribunale di Como, l’iter di assegnazione dovrebbe quindi poter finalmente partire. Assolutamente positiva è poi la disponibilità dell’Agenzia a collaborare con il Comune di Lomazzo per restituire alla comunità le villette e finalmente aprire un percorso virtuoso di legalità -sottolinea a questo proposito il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo, che aveva richiesto l’audizione su questo tema - La vicenda rappresenta però un monito per le istituzioni che combattono il crimine organizzato. Un’attesa di dodici anni rischia infatti di intaccare il valore antimafia dei sequestri: il processo di riassegnazione deve essere rapido ed efficace».

Infine, secondo l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, non appena sarà correttamente trascritta la confisca, al Comune comasco sarà sufficiente con una delibera richiedere specificatamente i tre immobili, senza dover ricorrere alla tradizionale procedura di raccolta provinciale. Insomma, sembra che la strada sia finalmente in discesa. Dopo dodici anni.

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