Danni al belvedere panoramico
Manomessi i bulloni: è giallo

Valmorea Un passante ha notato che le viti di sostegno sono allentate Il Comune ha avviato controlli e riparazioni, e indaga su possibili cause

Vandalismo, sabotaggio o fenomeno naturale: sono gli interrogativi sul dissesto dei bulloni che agganciano i pannelli delle griglie del nuovo belvedere metallico in via alla Cava, affacciato sul Monte Rosa e sulla valle. Ma la visuale è a largo raggio.

Cinque o sei ganci sono apparsi svitati a un passante che, come tanti, ha approfittato della bella giornata di domenica per far due passi lungo la nuova passeggiata di crinale, in fase di realizzazione da due anni e mezzo con finanziamento comunale di 230mila euro.

Due i belvederi realizzati, uno in via della Cava che raggiunge Caversaccio e poi si prolunga fino a Cagno, a Malnate ed oltre ed uno a Casanova in via del Crinale. La pista ciclo- pedonale, all’interno della rete sentieristica del Parco Valle del Lanza è stata appena conclusa ed è in stabilizzato, materiale calcareo estratto dal Moregallo (Lecco).

Si apre tra i boschi in attesa di sistemazione forestale, ricchi di querce, castagni e faggi, specie nostrane da decenni di vita: i due punti di sosta per l’affaccio sono i belvederi e da quando sono stati tolti gli sbarramenti di cantiere, sono in aumento gli escursionisti che vi si soffermano e s’immergono nella natura. Sotto le griglie, ci sono vuoto e pendii scoscesi. Domenica, dunque, il passante ha notato le viti instabili ed ha avvisato subito il Comune, prima di ulteriori alterazioni. La prima ipotesi: un vandalismo che fa seguito ad atti incivili. Infatti, appena allestiti, due mesi fa, i manufatti in carpenteria metallica hanno accolto cartacce, mozziconi, fazzoletti di carta inseriti tra i parapetti, gomme americane appiccicate, le immancabili bottigliette di plastica. Cioè, spazzatura. Il Comune ha mandato operatori a ripulire e nel progetto per le telecamere, appena approvato, non esclude occhi elettronici sul belvedere. Intanto, installerà cestini. Ma se è un vandalismo, secondo gli esperti, i responsabili devono aver utilizzato una brugola, del tutto impossibile la manomissione a mano. Un sabotaggio sembra una parola grossa: c’è chi ha malvisto il progetto, non ritenendolo prioritario rispetto ad altre necessità del paese.

Ma come era stato spiegato tre anni fa nell’assemblea di presentazione dell’opera, si tratta di un percorso protetto e servito tra le due località, Caversaccio e Casanova, alternativo alla strada d’asfalto, consente di scoprire paesaggi nascosti e di allacciarsi sia con i tracciati ciclopedonali esistenti, sia con quelli che verranno da Casanova ad Uggiate e a Bizzarone. Ma un atto sconsiderato sembra privo di fondamento.

La terza ipotesi: un’alterazione provocata dall’alternarsi tra gelo e disgelo, una possibilità nota ai tecnici, che non comporterebbe rischi. Ricevuta la segnalazione, il vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, Ambrogio Bianchi, ha trasmesso le fotografie al responsabile dell’ufficio tecnico, Fabrizio Donadini che ha provveduto a far stringere le viti allentate. I controlli continuano.

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