Erba svizzera smaltita in Italia. Al confine scoppia un caso

Valmorea Residenti in paese, ma con furgoncino della ditta ticinese. Accesso permesso grazie alla carta d’identità. Poco chiaro il regolamento

Controversia sull’erba e per chiarirla ci sono voluti tre giorni ( festivi a parte), due accertamenti di altrettanti tecnici comunali, consulti con la polizia locale, coinvolgimento di amministratori ed ex amministratori, una raffica di polemiche da parte dei cittadini. Non si trattava né di erba voglio, né di erba medicinale, ma di erba qualunque sfalciata da giardini e portata alla piattaforma comunale gestita dalla Società Econord per conto dei Comuni di Albiolo e di Valmorea.

Nei giorni scorsi, ora di massimo affollamento, si presenta un camioncino carico d’erba sfalciata. È targato Canton Ticino e subito un cittadino in coda come gli altri s’indigna: «Gli svizzeri ci portano i loro rifiuti», vuole impedire abusi, chiama gli agenti di polizia locale, i carabinieri, amministratori ed ex amministratori.

In coda c’è chi si scandalizza

Nessuno, al momento, può fisicamente intervenire. L’operatrice addetta alla piattaforma, regolamento alla mano, non fa entrare l’autocarro e l’indagine appurerà che, come succede in zona di frontalieri e padroncini, il proprietario è una ditta svizzera. Ma il conducente, forse titolare, forse dipendente che ha in uso il mezzo, è cittadino di Valmorea che paga la Tari a Valmorea. Perciò, da contribuente, ha diritto di scaricare l’erba nell’idoneo cassone della piattaforma ecologica.

Ma il mezzo, no. Non può entrare e son discussioni. Va a finire che l’uomo prende l’erba in braccio, entra a piedi e scarica lo sfalcio. Non si potrebbe accedere a piedi alla piattaforma, ma bisogna pur dar un taglio alla contesa. Non è finita: sopraggiunge un altro autocarro targato Ticino, trasporta erba, il conducente è anche il proprietario, inserisce la tessera nell’apposito marchingegno, ottiene il via libera, entra e scarica. Se ne va tra lo sbigottimento generale, ma risulterà in regola. Poi la questione va sui tavoli delle autorità preposte: gli amministratori comunali in carica da circa 70 giorni passano la segnalazione agli uffici tecnici che verificano con i gestori della piattaforma, ricostruiscono la vicenda e fanno chiarezza: i privati cittadini possono portare erba e vegetali alla bisogna. La tessera certifica la residenza e il diritto di accedere al servizio.

Vietato ai professionisti

I giardinieri di professione non possono portare erba e vegetali nella discarica comunale, ma la devono conferire in siti autorizzati, anche se si tratta di rifiuti da giardini, prati e rive di Albiolo e di Valmorea. E se affermano che si tratta di vegetali provenienti da privati di Albiolo e di Valmorea, devono dimostrarlo.

Ma perché i Comuni hanno messo vincoli che si prestano ad interpretazioni e ad equivoci? «Non è una questione burocratica, ma di costi», spiega Lucio Tarzi, sindaco di Valmorea fino al giugno scorso e che aveva firmato il contratto per la gestione della piattaforma e della raccolta rifiuti. «Costa ai Comuni far portar via dal gestore l’erba accumulata in discarica – sottolinea - Per questo, il conferimento è riservato solo ai cittadini residenti soggetti a Tari». Ma sulla piattaforma ecologica sono in vista modifiche.

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