Ex assessore condannato per ’ndrangheta: a Pravisano 5 anni e 4 mesi di carcere

Lomazzo Prosciolto invece Nicola Fusaro: non si è fatto eleggere grazie al voto di scambio. Rinviati a giudizio il boss Iaconis e la moglie. A Como si terrà il processo per le minacce dei clan

«Dopo quasi tre anni di attesa, finalmente sono stato liberato da un’accusa ingiusta e infamante. L’ex assessore del Comune di Lomazzo Nicola Fusaro non nasconde la propria soddisfazione. Lui e il coimputato Francesco Crusco, 69 anni, sono entrambi stati prosciolti dall’accusa di aver mobilitato circa 700 voti per le elezioni comunali del 26 maggio 2019. Sono gli unici “non luoghi a procedere” sentenziati dal giudice delle udienze preliminari di Milano, in uno dei tanti rivoli dell’inchiesta denominata “cavalli di razza”, sugli affari economici degli affiliati alla ’ndrangheta tra le locali di Fino Mornasco e di Cermenate.

Condanne e rinvii a giudizio

Per un ex assessore prosciolto, un ex assessore condannato. Si tratta di Cesare Pravisano, ex funzionario di banca ed ex assessore del comune di Lomazzo oltre vent’anni fa, al quale il giudice di Milano ha inflitto cinque anni e quattro mesi di reclusione addirittura per associazione a delinquere di stampo mafioso. Per lui un’ulteriore pena da scontare, dopo la serie di condanne per bancarotta già rimediate in altre udienze sempre connesse con lo stesso filone d’indagine. Tra le condanne emesse anche quella alla Sea Trasporti srl, ovvero l’azienda che ha cercato di infiltrarsi nei servizi di trasporto della società Spumador e legata a doppiofilo a personaggi ritenuti vicini ai clan.

Il giudice ha poi disposto il rinvio a giudizio per altri 17 imputati che, nella primavera dell’anno prossimo, dovranno comparire davanti al Tribunale di Como per rispondere di una serie di reati che vanno dall’estorsione con l’aggravante del metodo mafioso alla bancarotta, dalle lesioni e le minacce (sempre aggravate dal metodo mafioso) all’emissione di false fatture, frode fiscale, distruzione di documenti contabili fino alla bancarotta fraudolenta.

Tra le persone che dovranno comparire in aula anche il boss della ’ndrangheta in quel della locale di Fino Mornasco Bartolomeo Iaconis, già condannato all’ergastolo in quanto mandante dell’omicidio commesso a Bulgorello di Cadorago nell’estate di 16 anni fa. Oltre a lui rinviata a giudizio anche la moglie, Carmela Consagra, il braccio destro Alessandro Tagliente (già presidente della squadra di calcio del Cadorago) e la moglie di quest’ultimo, Elisabetta Rusconi.

Fusaro: «Cuore leggero»

Tornando al proscioglimento dell’ex assessore Fusaro, lo stesso - per il tramite dell’avvocato difensore, Michela Corbetta - ha voluto sottolineare come «la decisione rappresenta una vittoria tanto attesa e sperata, che pone fine a un incubo lungo e doloroso per me e la mia famiglia. Oggi riparto con il cuore leggero e fiero, consapevole che, seppur lenta, la giustizia è stata giusta. Questo risultato non cancella il dolore e l’angoscia vissuti, ma segna l’inizio di una nuova fase, libera dal peso di un’accusa infamante».

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