Giochi di guerra non autorizzati: sei denunce

Cermenate L’attività di softair senza il permesso e i fucili “replica”sprovvisti di tappino rosso: sequestrati

Non è ancora carnevale, ma si erano travestiti per giocare alla guerra in quella pratica che prende il nome di softair.

Tute mimetiche, elmetti, fucili d’assalto (tutti privati del tappino rosso) e il bosco come scenario in cui nascondersi e spararsi. Prima però, stando a quanto è stato possibile ricostruire, non avevano segnalato l’attività – che, come è ovvio che sia, può causare confusione e anche allarme nella cittadinanza che rischia di trovarsi di fronte a tanti piccoli “Rambo” – all’autorità preposta, contravvenendo a quelli che sono gli obblighi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza che all’articolo 18 impone proprio di informare la Questura di quanto sta per avvenire almeno tre giorni prima dei fatti.

Così, oltre ai finti militari, nei boschi di Cermenate – questo era il punto scelto per giocare alla guerra – si sono presentati anche gli agenti di polizia che, nel pomeriggio di giovedì, hanno denunciato a piede libero l’organizzatore della riunione (che è risultato essere un ragazzo di 28 anni di Rovellasca) per il «possesso di uno strumento atto ad offendere» privo del tappo rosso obbligatorio – si trattava di una replica fedele di un Kalashnikov – e pure gli altri partecipanti al gioco, tutti identificati e denunciati per lo stesso motivo: si tratta di un ventenne di Saronno, di un uomo di 41 anni di Milano, di uno di 39 anni di Bresso (sempre in provincia di Milano), di un quarantasettenne originario del Sassarese ma domiciliato nel capoluogo meneghino e di un minore, 17 anni, di Rovello Porro. Avevano al seguito un fucile d’assalto privo del tappo rosso regolamentare e sono dunque stati indagati per la medesima violazione della legge sulle armi.

Tutto aveva avuto inizio dalla pubblicazione sui social dell’evento, dettaglio non passato inosservato anche alla polizia che ha confrontato quanto riportato nella locandina non trovando alcun riscontro tra le comunicazioni inoltrate alla Questura. Da qui la decisione di intervenire per verificare la situazione prima che il gioco iniziasse. Le repliche delle armi sono state sequestrate.

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