Gli amici di Valentina, uccisa dalla gelosia del fidanzato: «Era sempre allegra»

Testimonianze In molti ricordano la vittima. «Aveva il volto sereno, pareva appagata della vita»

Il suo biglietto da visita? L’immancabile sorriso che fosse una giornata di sole o una mattinata piovosa. La sua principale caratteristica? La gentilezza che metteva in ogni cosa anche in una semplice carezza al cagnolino di un’amica.

Chi frequentava l’area cani di via Cantù ricorda così Valentina Di Mauro, la trentatreenne di Varese barbaramente uccisa dal compagno, Marco Campanaro. Valentina, cresciuta al Rione San Carlo di Varese, studentessa all’Einaudi, era colf e baby sitter. In passato aveva fatto le pulizie in un’azienda di Varese, ora lavorava per una famiglia facoltosa, era felice ed ad aprile li aveva seguiti alle Maldive, sempre per lavoro.

«Tirava su il morale a tutti, quando la incontravi»

«Era davvero un periodo positivo – racconta Marina Francesca – Ci eravamo conosciute l’anno scorso. Abito vicino a casa sua e ad agosto era entrato nella mia vita Rio, il mio cagnolino. Valentina e Marco li ho incrociati a passeggio con Jack, il loro cane, e così abbiamo iniziato a parlare». Le due erano diventate amiche. «Ci vedevamo la mattina. Marco era già partito per il lavoro e lei passeggiava con Jack. Sempre allegra, tirava su il morale a tutti e poi col mio Rio era una festa».

Valentina parlava di Marco. «Diceva che era un buono. Era davvero innamoratissima. Non mi spiego quello che sia accaduto». Le due si erano scambiate una promessa. «Un aperitivo che non abbiamo mai fatto. Purtroppo ora è tardi». Una frequentatrice dell’area cani di via Cantù è anche Aurora Podda. «Vivo da poco a Cadorago, ma Valentina la ricordo bene – spiega - Mi ha sempre colpita per la sua faccina tranquilla, mi dava l’idea di essere una persona appagata di quello che aveva, non c’erano i presupposti di una fine così tragica». Nella sua Varese Valentina è nei ricordi delle amiche e di chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Gabriel Alexander Maria Fumagalli: «Eri una persona speciale, sei entrata nella nostra vita, mia, di Elena e dei bimbi ormai ragazzi, quasi per caso, ma ti sei occupata dei nostri figli con una dedizione, un amore e una tenerezza che ti abbiamo poi visto portare al tuo adorato nipote. Tu, tua mamma Francy e tua sorella Alessandra, che abbracciamo col pensiero, ci avete voluti nella vostra vita anche al matrimonio di Ale e Fabio, dove abbiamo potuto scoprire ancora di più che persona solare e piena di vita tu fossi. Credo di non averti mai visto senza sorriso, nonostante la vita non fosse sempre semplice».

Sull’omicidio: «Un femminicidio è sempre sbagliato, ma questa volta lo è un po’ di più, perché eri una persona buona, mite e gentile. Chi ti ha strappato a questo mondo, non merita il respiro che lo tiene in vita. Voglio immaginarti sorridente, senza dolore, immersa nell’amore in cui credevi, mentre da dove sei ora aiuti la tua famiglia a superare questo momento”.

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