Il cammino di Federica sulla “Jersusalem Way”: «Chiediamo la pace»

Limido Partita con il compagno spagnolo il 4 aprile, è arrivata prima in Austria e poi è scesa fino alla Turchia: «In 3.500 chilometri accolti con semplicità e sorrisi»

Sulla strada di Gerusalemme: la limidese Federica Mognoni, 29 anni, sulla Jerusalem way, il cammino della pace, è partita a piedi, con il compagno Nicolas Jimenez Gutierrez 24 anni di Madrid percorrendo 3.500 chilometri, passando da 12 Paesi.

«Ci siamo conosciuti sul Cammino di Santiago – racconta Federica - stiamo percorrendo il Jerusalem Way, il cammino della pace, che da Finisterre va a Gerusalemme. Siamo partiti da casa mia, con lo zaino dal Parco Pineta , lo scorso 4 aprile. Abbiamo seguito la via Francisca del Lucumagno che ci ha portato fino a Rakweil in Austria, dove iniziava ufficialmente il cammino».

«Abbiamo attraversato parte dell’Italia del Nord, Svizzera italiana e tedesca, Lichstein e tutta l’Austria entrando il 1 giugno in Ungheria. Proseguito poi per la Serbia, il Kosovo, Nord Macedonia, Grecia e siamo giunti il 3 settembre in Turchia. Purtroppo per la guerra non andremo a Gerusalemme, troppo pericoloso. Ci fermeremo o a Konya o Antiokia».

L’esperienza

Una percorso che, come tiene a sottolineare Federica, ha un valore speciale: «Esalta la pace, nel cuore di ogni individuo, come oppure comunitario, senza pace individuale non si raggiungerà mai la pace mondiale. È un cammino che unisce diverse culture, dall’ Europa all’ Asia». Un cammino che la coppia ha compiuto «solo camminando, fermandoci in tenda e chiedendo alle chiese, monasteri, abbazie, moschee e Comuni e un posto dove poter mettere la nostra tenda e, nel caso di pioggia un piccolo posto, all’ interno, anche solo un suolo ma con un tetto».

Tanti sono stati gli incontri lungo il percorso. «Come anche lungo la via Francigena, che abbiamo percorso due anni fa da Canterbury a Leuca, il cammino è le persone che incontri – prosegue Federica - in questi 3.500 chilometri abbiamo attraversato 12 paesi, e conosciuto culture completamente differenti. Dalla serietà della Svizzera, Austria ed Ungheria, all’ impeccabile ospitalità dei balcani e della Turchia. Spostandoci a sud abbiamo notato un enorme cambiamento. Un diverso approccio alla vita che porta alle persone a vivere nel momento e non pensare solo nel futuro. Tanta semplicità e tantissimi sorrisi».

Un viaggio che è stato naturale anche interiore. «Amiamo camminare, un movimento semplice e naturale – concludono i due giovani - don il cammino entri veramente a contatto con le persone, i luoghi e la natura. Sperimenti l’autenticità del viaggio e ti lasci abbandonare all’avventura e alla provvidenza. Conosci nuove culture, tradizioni e cibi tutto lentamente. Realizzi incontri magici che rendono in passi leggeri con persone che non conosci ma che sembra di conoscere da una vita».

«Incontri magici»

«Volevamo vivere in persona questa differenza culturale tra l’Europa occidentale e quella l’Est e poi l’Asia. Scoprendo luoghi e paesini che quasi i non esistono nemmeno sulla mappa, ritornando anche alle origini, con una vita semplice dove si è felice con l’essenziale, riuscendo cioè a soddisfare i bisogni primari e a trovare un posto per dormire».

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