Il carroattrezzi in Ticino per un km: «Ho pagato una fattura di 850 euro»

Cernobbio Raffaele Cartolano con la Smart si è messo di traverso su un cavalcavia a Balerna, «È arrivata la Polizia cantonale, ha fatto intervenire un mezzo: il conto è stato salato e ingiusto»

Settecentocinquanta franchi iva inclusa - divenuti poi 850 euro a seguito del pagamento con carta di credito - per rimorchiare con il carroattrezzi una “Smart” (con targhe italiane) incidentata a Balerna verso un’officina distante meno di un chilometro e mezzo dal luogo del sinistro.

E’ Raffaele Cartolano, Ncc cernobbiese con 40 anni di onorata carriera, a raccontare la costosa disavventura occorsa venerdì di buon mattino a due passi dal confine al compagno della figlia, rimarcando che «la locale polizia non ha voluto sentire ragioni sul fatto di far intervenire un nostro carro attrezzi dall’Italia».

«E così ci siamo trovati davanti a questa fattura il cui importo si commenta da solo», ha poi aggiunto l’Ncc con casa a Cernobbio.

Ma andiamo con ordine. Venerdì - il giorno dopo la spruzzata di neve che ha interessato anche il Ticino - la Smart in oggetto si è “girata” sopra il cavalcavia di Balerna finendo su un marciapiede. Da qui il pronto intervento della polizia, che al conducente della vettura ha imposto di rimuoverla celermente. “Il “nostro” carro attrezzi ha fatto sapere che non sarebbe potuto intervenire prima di quaranta minuti, un’ora - fa notare Raffaele Cartolano -. A quel punto la polizia ha preso in mano la situazione, gestendola in autonomia. “La macchina deve essere rimossa entro 10 minuti”, ci ha intimato un agente con annesso slang ticinese. E così è intervenuto il carroattrezzi del “Soccorso stradale” di stanza a Novazzano, che ha “trainato” la Smart per un chilometro e mezzo sino alla loro officina. E pensare che avevamo un deposito disponibile a 150 metri».

Da qui l’amara sorpresa. Quando si è recato sul posto per saldare il dovuto, Cartolano si è visto recapitare una fattura da 750 franchi, divenuti poi 850 euro.

Fattura in cui l’operatore supplementare presente a bordo del carro attrezzi e i tempi d’attesa imposti dalla polizia sono costati 150 franchi ciascuno, cui vanno aggiunti i 60 franchi per la “tassa di chiamata”.

«Si parla di tanto di dialogo tra realtà vicine, eppure ritengo con cognizione di causa che in questo caso si sia applicata la logica dei “due pesi, due misure” - fa notare ancora Raffaele Cartolano -. Di fronte ad una fattura del genere non si può che rimanere indignati. Lavoro da oltre 40 anni nel turismo e so cosa significa rispettare chi arriva “da fuori”. Ho l’impressione che la targa italiana sia stata la causa di questa maxi fattura».

Per inciso, la “Smart” è stata poi recuperata da un carro attrezzi questa volta in arrivo dall’Italia, che per portarla da Novazzano a Lurate Caccivio ha chiesto 180 euro.

«Ho deciso di raccontare questa vicenda a “La Provincia”, perché la Svizzera sarà pure un datore di lavoro senza eguali per tanti nostri lavoratori, ma poi se ne approfitta a piene mani su una situazione come questa, che sicuramente avrebbe potuto avere dal punto di vista economico ben altro epilogo», l’amara chiosa di Raffaele Cartolano.

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