Il Comune ha speso troppo. Dovrà restituire 250mila euro

Olgiate Comasco È quanto pretende il Ministero dell’Economia, dopo aver rivisto i conti. «Penalizzati per aver ricevuto i fondi Pnrr»

Torna la spending review, conto salato per il Comune di Olgiate Comasco. Per il 2024 l’ente è chiamato a “restituire” 50mila euro al ministero dell’Economia in attuazione della norma in materia di contenimento della spesa pubblica. Previsti tagli ai Comuni di 200 milioni di euro annui per il quinquennio 2024-2028. In proiezione sui cinque anni, per il Comune di Olgiate Comasco si stima una decurtazione di 250mila euro.

Il taglio è commisurato a due componenti, in primo luogo alla spesa corrente e in secondo luogo tiene conto delle risorse del Pnrr assegnate. Il Comune di Olgiate ha in particolare ricevuto 498mila euro per la realizzazione della mensa nel plesso di via San Gerardo. Ciascun Comune dovrà contribuire riducendo, o razionalizzando la spesa corrente: soldi sottratti alle risorse che permettono di erogare servizi al cittadino e che andranno a incidere su assunzioni di personale, manutenzione ordinaria del patrimonio e assistenza.

«Immutati i trasferimenti»

«Non vengono diminuiti i trasferimenti che riceviamo dagli enti superiori, ma siamo obbligati a restituire al ministero dell’Economia una quota per contribuire al contenimento della spesa pubblica. Cifra che il nostro ufficio ragioneria ha calcolato nell’ordine di 50mila euro per il 2024 e ci saranno richieste altre risorse negli anni a venire – precisa Luca Cerchiari, assessore al bilancio – Quello che andremo a pagare in meno come interessi, per effetto del versamento di una maxirata di un milione di euro a parziale riduzione del capitale del leasing acceso dieci anni fa per la costruzione della palestra comunale, già una parte dovremo utilizzarlo per questa spesa che non era prevista». L’operazione fatta sul mutuo della palestra permetterà di risparmiare 50mila euro l’anno di interessi, pari al taglio statale.

Preoccupa l’impatto negativo sulla spesa corrente. «Il Governo non deve fare cassa sui Comuni e soprattutto sulle spese correnti che sono quelle che garantiscono i servizi – afferma il sindaco Simone Moretti – Non funziona che, a fronte di soldi che vengono destinati ai Comuni, sia poi fatta richiesta di restituzione di una parte».

Penalizzati dal Pnrr

«Incomprensibile - continua - che vengano penalizzate le amministrazioni che hanno ricevuto finanziamenti del Pnrr. Non funziona soprattutto che i tagli vadano a incidere sulla spesa corrente che permette di erogare servizi ai cittadini. Per far fronte ai tagli i Comuni devono aumentare i costi, o tagliare i servizi o, come abbiamo fatto noi, ridurre i mutui. Non ci sono molti margini di manovra».

Operazione discutibile anche nel metodo, secondo il primo cittadino: «È inutile prendere in giro i Comuni facendo figurare che lo Stato non riduca i trasferimenti agli enti locali, ma di fatto li decurta. Se poi per far quadrare le spese correnti si va ad aumentare anche di poco la Tari è il Comune che passa per brutto e cattivo, non lo Stato. Con una coperta sempre più corta diventa difficile anche fare ragionamenti su assunzioni, implementazione di servizi, aiuti a famiglie in difficoltà per il carovita a fronte di stipendi che non aumentano».

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