Il concorso per vigili è un mezzo flop: si presentano in undici, ne passano tre

Il caso Il Comune ha bisogno di rimpiazzare almeno due degli agenti che se ne sono andati: «Il primo classificato dovrebbe accettare, gli altri non sappiamo». Si pensa alla mobilità

Con il nuovo anno il comando di polizia locale è sceso a sei unità e il concorso bandito per sostituire le uscite e costituire una graduatoria si è rivelato un mezzo flop. Su tredici persone che avevano inoltrato domanda, alle prove scritte si erano presentate in undici di cui solo quattro sono state ammesse all’orale e tre l’hanno superato.

Al momento sono aperte due posizioni e non c’è la certezza che entrambe possano essere coperte attingendo alla mini graduatoria scaturita dal concorso bandito ad ottobre per l’assunzione di un agente di polizia locale a tempo pieno e indeterminato, per sostituire l’agente Barbara Meloni che aveva rassegnato le dimissioni con decorrenza dal primo novembre.

Organico all’osso

A quella uscita se ne sono aggiunte altre due: dal primo gennaio sono diventati effettivi il trasferimento per mobilità in un altro Comune dell’agente Giulia Minorini, che l’amministrazione intendeva surrogare tramite mobilità, e le dimissioni dell’agente Alan Giliberti assunto lo scorso giugno a tempo determinato a 30 ore e da novembre a 36 ore per riportare il comando a otto agenti full time, avendo deciso di non sostituire il nono vigile. L’effetto combinato delle dimissioni in serie e dell’esito tutt’altro che brillante del concorso riporta il comando di polizia locale a sei componenti, compreso il comandante Ezio Villa, e alla prospettiva di non riuscire in tempi brevi come si auspicava a reintegrare due dei tre agenti usciti.

Poche adesioni

«Il primo classificato è il più intenzionato ad accettare il posto, sugli altri due c’è un punto di domanda – spiega il sindaco Simone Moretti – Vediamo se riusciamo a coprire le posizioni aperte con la graduatoria del concorso, altrimenti apriremo delle mobilità. Avevamo bandito il concorso per poter disporre di una graduatoria cui accedere anche per eventuali future esigenze, abbiamo investito risorse per avere alla fine un pugno di mosche in mano. Siamo delusi. Non si comprende perché diversi facciano il concorso e poi decidano di non dare seguito al fatto di vincerlo».

Sempre che almeno due dei tre classificati accettino il posto, si andrebbero ad assumere un agente a tempo pieno indeterminato e un altro a tempo determinato per sei mesi con la possibilità di trasformare poi il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, dovendo conservare il posto senza retribuzione per un semestre all’agente Giliberti come dallo stesso richiesto all’atto delle dimissioni. Tenuto conto dell’eventuale preavviso che dovessero dare i vincitori se già occupati altrove, si arriverà a poterli inserire in organico non prima di febbraio. «Abbiamo impiegato anni per arrivare all’obiettivo di nove agenti (raggiunto lo scorso giugno) e pochi mesi per tornare indietro (a fine ottobre scesi a otto) – osserva il sindaco – Il sistema di assunzione nel pubblico impiego va ripensato. Lo Stato fa concorrenza ai Comuni (negli scorsi anni tre agenti sono passati all’Agenzia delle entrate), dipendenti che vengono assunti dopo aver vinto un concorso o accedono in Comune per mobilità e dopo poco vanno via, anche con la clausola del mantenimento del posto per sei mesi. Sono storture che vincolano la pianta organica».

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