Inchiesta sui fondi per il sociale a Mozzate: assolta la presidente Maria Gessaga

Mozzate Era a capo dell’Azienda per i servizi alla persona. Ricorso contro la Corte dei conti. Rinviato a giudizio invece Tullio Lietti, che è stato direttore generale dal 2003 fino al 2008

È stata assolta Maria Luisa Gessaga, presidente del cda e poi amministratore unico dell’Azienda per i servizi alla persona (Asp) “Panzeri”, mentre è stato rinviato a giudizio Tullio Lietti, 77 anni, che ne era stato il direttore generale dalla sua costituzione, nel 2003, fino al 31 dicembre 2008.

L’azienda per i servizi alla persona era finita al centro di una complessa vicenda, riguardante la presunta distrazione di alcuni fondi finanziari dai conti della società. Gessaga (un volto molto noto in città e nel comprensorio, che in passato aveva ricoperto anche il ruolo di assessore, da sempre anche attiva nel sociale), aveva scelto il processo con rito abbreviato ed è quindi stata assolta con formula piena da parte del giudice Carlo Cecchetti, nell’udienza tenutasi la settimana scorsa, mentre Tullio Lietti, è stato rinviato a giudizio.

La formula societaria

L’ Asp srl è una società “in house” partecipata dal Comune di Mozzate (per l’85%) e dal vicino ente locale di Limido Comasco (per la restante quota del 15%) che si occupa da tempo di diversi servizi pubblici locali, tra i quali segretariato, assistenza sociale e domiciliare, scuole e servizi educativi.

L’Asp si occupa nel contempo di tutela e assistenza dei minori, nonché della biblioteca, dei servizi legati al lavoro, dell’asilo nido e del centro disabili. Importanti attività sociali che sono tutte regolarmente proseguite e, da quel che risulta, sempre svolte dedicando la necessaria attenzione ai tanti utenti che vi fanno riferimento. La vicenda giudiziaria non ha scalfito dal punto di vista operativo la realtà sociale che, da quel che risulta, è stata in grado di dare ogni volta sul territorio riscontri positivi e validi risultati.

Gessaga intanto non nasconde la propria soddisfazione per l’assoluzione arrivata nei giorni scorsi. «Sono ovviamente molto contenta perché è stata dimostrata la mia totale estraneità ai fatti contestati, quali peculato e falso in bilancio - fa sapere - è stato lo stesso pubblico ministero a chiedere la mia assoluzione perché è stato dimostrato, in particolare, che non ho sottratto nulla all’azienda e non ho tratto alcun vantaggio economico o beneficio dal mio ruolo in Asp».

La giustizia contabile

L’ex amministratore si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa: «Non è stato facile aspettare la fine di questa vicenda senza mai commentare le palesi falsità che mi è capitato di sentire, sono rimasta delusa da qualche silenzio imbarazzato, ma sono stata rincuorata dal sostegno e dalla fiducia delle tantissime persone che, nel mio paese e dove lavoro, mi hanno espresso in questi tre anni e mezzo la loro solidarietà e stima, riconoscendo la passione e la correttezza che hanno caratterizzato sempre il mio impegno nelle istituzioni».

Sulla complicata vicende pende però ancora anche il giudizio della Corte dei conti, che ha condannato sia Lietti che Gessaga (anche se quest’ultima in misura minore) al risarcimento dei danni subiti dalla società; una condanna a cui gli avvocati di Gessaga hanno inteso fare ricorso, basandosi sugli stessi elementi che hanno già portato ad ottenere un’assoluzione per la propria cliente.

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