Guanzate la battuta sulle donne scatena la polemica: ma il sindaco nega tutto

Il caso Duro comunicato dei gruppi di opposizione per una frase sull’esito di un incidente automobilistico: «È mancanza di rispetto verso il genere femminile»

Le due opposizioni lamentano una sorta di “mancanza di inclusività in consiglio comunale”, per il sindaco, invece, si tratta soltanto di diversità di opinioni. Il tutto sullo sfondo di una battuta pronunciata dal sindaco in aula - ma lui nega con decisione - che ha finito per innescare una dura polemica di genere.

I gruppi di “Insieme” e “Iniziativa Viva” con un comunicato congiunto, parlano anche di atteggiamenti discutibili, come: «I commenti e le battute (la giuria di donne che non può deliberare su argomenti riguardanti automobili, per esempio…), di chi dovrebbe essere super partes in funzione della fascia che indossa, perché rappresentante di ogni singolo cittadino, garante di equità, correttezza e assenza di discriminazione».

Le opposizioni, inoltre, sottolineano che «i commenti espressi durante l’ultimo consiglio comunale da alcuni componenti della maggioranza dimostrano totale mancanza di rispetto verso il genere femminile che non ci aspetteremmo da persone che ci dovrebbero rappresentare».

Botta e risposta

Martina Gamba, consigliera di Insieme: «Chiediamo che allusioni di questo tipo siano bandite dalla sala consiliare, come esempio per i nostri concittadini. C’è poi scarso rispetto nei confronti di uno dei principali strumenti della minoranza: le interpellanze. Le modalità di risposta degli assessori (voce molto alta, rimostranze veementi, allusioni costanti a un passato superato e risposte non corrispondenti a quanto trasmesso alla minoranza) trascurano regole di trasparenza e partecipazione democratica nel nostro Comune».

La consigliera Daniela Gini di Iniziativa Viva sul botta e risposta con l’assessore Maurizio Oleari: «Gli scambi accesi ci possono stare, ma l’insulto gratuito è intollerabile. La mancanza di rispetto celata dietro battute o diretta, sta diventando la regola per questa maggioranza. Le parole dette durante l’ultimo consiglio sono incompatibili con qualsiasi contesto sociale, a maggior ragione se si ha un ruolo istituzionale».

Il sindaco Ivan Bernasconi è sbalordito per le accuse delle minoranze e ci tiene a precisare: «La mia era solo una battuta, appena accennata e non completata, un detto popolare. In ogni caso non volevo offendere nessuno, si riferiva a una causa persa del Comune per un incidente, in cui l’autista di un camion finì in una buca di via Colombo. Sostenne di avere rotto il motore. Cosa impossibile. Il Comune non si costituì in giudizio, noi tentammo l’Appello però il collegio giudicante composto di sole donne diede ragione all’imprenditore. Anche il capogruppo Somaini ha sorriso alla mia battuta. Chiederò scusa nel prossimo consiglio comunale se ha offeso qualcuno».

Per il resto «sono invece assurde le accuse di poca democraticità- fa notare ancora il primo cittadino -siamo più democratici e trasparenti dell’amministrazione precedente che aveva abolito le commissioni. Le donne sono rappresentate in giunta e nelle commissioni c’è una grande presenza femminile come non c’è mai stata. Rispondiamo sempre nei termini ad interpellanze e mozioni anche quando riguardano argomenti e scelte di chi ci ha preceduti. Forse per le opposizioni si è inclusivi se si dà loro ragione e non si è tali se la si pensa in modo diverso, ma questa è solo democrazia».

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