La cocaina? Pagata con il reddito di cittadinanza

L’inchiesta Il presunto boss del narcotraffico di Cadorago avrebbe finto di strisciare la tessera del reddito per il pieno di carburante, ma era il compenso per la droga

La droga? Al distributore di benzina gestito - fino ad alcuni mesi fa - da uno dei principali indagati dell’operazione di polizia che ha portato a trenta arresti nel Comasco (e non solo), poteva essere pagata con il reddito di cittadinanza. È quanto emerge dagli atti d’accusa che hanno spinto il gip del Tribunale di Milano ad accogliere le ordinanze di custodia cautelare richieste dalla Direzione distrettuale antimafia.

Secondo la ricostruzione compiuta dai poliziotti della squadra mobile di Como, all’interno del distributore che aveva in gestione il sospettato - nome e volto noto dalle forze di polizia - i tossicodipendenti potevano comprare la cocaina utilizzando i soldi della tessera del reddito di cittadinanza. Il sistema era molto semplice: si fingeva di fare un pieno di carburante, quindi si utilizzava il Pos per il pagamento. La benzina veniva raccolta dal presunto narcotrafficante in appositi contenitori e poi o riutilizzata per sé oppure rivenduta in nero. In questo modo la droga la pagava direttamente lo Stato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA