La minaccia con una rosa insanguinata : spasimante finisce in cella per stalking

Solbiate con Cagno La vittima si è spaventata e ha chiamato i carabinieri. Un uomo di Novara sarà processato, ora è libero

Una rosa con i petali ricoperti di una sostanza rossa, come se fosse del sangue che colava, lasciata sull’uscio dell’appartamento. Una serie di bigliettini e di messaggi sui social per dirle che sarebbe stato sempre lì, ad aspettarla.

Sono stati tre giorni di forti tensioni per una donna di Solbiate con Cagno che alla fine, a suo dire esasperata dalla situazione che si era venuta a creare, ha chiamato i carabinieri per chiedere di intervenire. E una volta che la “gazzella” dell’Arma della stazione di Olgiate Comasco è giunta sul posto della segnalazione, ha trovato effettivamente presente quell’uomo che è stato identificato e poi arrestato con l’ipotesi di reato relativa agli atti persecutori.

In manette, processato ieri mattina in tribunale a Como con il rito direttissimo, è finito un quarantacinquenne residente nella provincia di Novara. Di fronte al giudice monocratico Valeria Costi ha chiesto i termini a difesa, prendendo tempo in vista della prossima udienza in cui definirà la propria posizione e potrà anche fornire la propria versione dei fatti di cui è accusato.

L’arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto il divieto di dimora in provincia di Como. L’uomo è quindi tornato in libertà. L’intervento dei carabinieri è avvenuto nella serata di lunedì ed è stato segnalato al pubblico ministero Michele Pecoraro che ne sta seguendo il fascicolo.

La vittima è una donna di 47 anni residente a Solbiate con Cagno che pare avesse conosciuto il quarantacinquenne (in arrivo dal Novarese) sui social. E qui sarebbe iniziata anche una richiesta di contatto e di incontri che si sarebbe intensificata soprattutto negli ultimi tre giorni con continui messaggi e con quella rosa all’apparenza insanguinata lasciata sullo zerbino di casa.

Un omaggio floreale (non gradito) che ha ottenuto l’effetto di spaventare la donna che alla fine ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri della stazione di Olgiate Comasco intervenuti per aiutarla e “liberarla” da quell’uomo che si era invaghito di lei.

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