L’auto sospetta non sfugge ai varchi: in arresto pusher con tre etti di cocaina

Olgiate Comasco La Golf era già stata segnalata proprio perché usata dagli spacciatori. Carabinieri all’inseguimento della vettura. Il valore della droga superiore ai 25mila euro

L’auto sospetta non è passata inosservata, attraversando il sistema dei varchi di sorveglianza del comune di Olgiate Comasco.

Era già nota, quella Volkswagen Golf, in quanto ritenuta essere guidata da persone dedite all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Così, quando lunedì sera, intorno alle 17, la stessa vettura si è di nuovo materializzata nel territorio comunale lungo via Lomazzo, una “gazzella” dei carabinieri della stazione del paese si è messa al suo inseguimento.

Ingente quantitativo di droga

Una fuga breve e spericolata, quella della macchina sospetta, poi fermata prima che mettesse a rischio, con manovre ben oltre il codice della strada, la vita di altre persone che in quel momento – era pieno pomeriggio – si trovavano a percorrere le strade della città.

Insomma, l’attività dei carabinieri ha sortito gli effetti sperati. A bordo della Golf c’erano infatti due marocchini - già ben noti alle forse dell’ordine - che sono stati arrestati.

Il primo, Salah El Kadiri, 36 anni residente a Cislago, e il secondo, Hafid Taoufik, 35 anni residente a Mozzate, sono poi comparsi ieri mattina in tribunale per essere processati per direttissima dopo che la segnalazione dell’operazione era stata inviata al pubblico ministero di turno, la dottoressa Antonia Pavan.

Notevole il quantitativo dello stupefacente che i due stranieri avevano in auto, e che hanno tentato di disperdere lanciandolo dalla vettura in corsa.

La droga è stata infatti poi recuperata dai carabinieri di Olgiate Comasco che l’hanno pesata quantificandola in circa 300 grammi di cocaina, una montagna di polvere bianca dal valore al dettaglio che sfiora e forse supera i 25 mila euro.

Nell’auto, che è poi stata posta sotto sequestro, al pari della sostanza stupefacente, sono stati recuperati anche 190 euro e cinque telefoni cellulari che sono finiti nelle mani dei militari per essere analizzati alla ricerca dei contatti del gruppo di marocchini.

Denaro contante

L’attività dei militari dell’Arma, dopo l’inseguimento che è avvenuto alle 17, è poi proseguita anche con le perquisizioni domiciliari dei due sospettati.

Nella casa di Cislago sono saltati fuori ben 11.250 euro in contanti e ulteriori 400 franchi svizzeri. In quella di Mozzate 1.590 euro e tutto il materiale utile per in confezionamento delle dosi di cocaina.

Come detto, i due marocchini ieri mattina sono comparsi nel Palazzo di Giustizia di Como per essere processati con il rito direttissimo. Hanno scelto di chiedere i termini a difesa, spostando dunque l’udienza in un’altra data. Nel frattempo il giudice monocratico ha disposto la loro permanenza in carcere al Bassone.

Le indagini ora proseguono anche per risalire all’uomo che aveva lasciato la macchina nelle mani dei due spacciatori.

Infatti, il veicolo non è risultato intestato a nessuno degli arrestati.

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