
Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Giovedì 13 Marzo 2025
Lei stava morendo, lui aspettava i soccorsi
Veniano Le verifiche della Procura si concentrano sulla chiamata al 118 e sul comportamento del compagno - È indagato per omicidio volontario aggravato e maltrattamenti in famiglia: perché non è entrato nel bagno?
Veniano
Probabilmente, quello di cui stiamo scrivendo, è uno dei casi più complicati di questi anni in provincia. Da una parte c’è una tragedia immane, quella di una mamma, Ramona Rinaldi, 39 anni, trovata morta nel bagno di casa dal compagno il 21 febbraio scorso alle 5.15 della mattina, impiccata nella doccia. Suicidio?
Dall’altra, ci sono una serie di elementi che evidentemente non tornano, tanto da far aprire alla Procura un fascicolo con ipotesi di reato pesantissime, come quelle di omicidio volontario aggravato e maltrattamenti in famiglia.
A essere iscritto sul registro è stato il compagno della donna, Daniele Re, che con lei abitava in una casa di Veniano in vicolo Del Pozzo.
Una premessa è d’obbligo: poco si conosce di questa storia, gli elementi sul tavolo vengono tenuti rigorosamente riservati, e dalle bocche degli inquirenti non esce una sola parola.
Allora, per poter capire cosa sta avvenendo, bisogna aggrapparsi ai pochi fatti che si sanno, senza mai perdere di vista un elemento chiave: di certezze ancora non ve ne sono, se non quella di una giovane donna trovata senza vita nel proprio bagno di casa. In più, c’è una autopsia che conferma il decesso compatibile con una impiccagione avvenuta proprio nelle ore in cui Ramona è stata poi rinvenuta dai soccorritori.
Ma allora perché questi dubbi? Partiamo proprio da qui, ovvero dal ritrovamento della donna, perché è quello un elemento che – a posteriori – è stato ritenuto dagli inquirenti quantomeno stonato.
Il dramma è avvenuto nel pieno della notte, e già questo è un primo punto di domanda, perché non è così frequente che una madre decida di togliersi la vita in casa propria, a pochi passi dalla figlioletta che dorme.
Ma un secondo elemento fa riferimento al compagno e al suo comportamento (detto che in certe situazioni è difficile capire come chiunque di noi reagirebbe): non è entrato nel bagno nonostante si fosse reso conto che Ramona era chiusa dentro, senza dare risposte alle sue chiamate. Ha chiamato il 118, riferendo ai soccorritori della compagna che non rispondeva, attendendo il loro arrivo. Ma senza fare altro. Sono stati infatti gli uomini del 118 a entrare per primi nello stanzino, aprendo finalmente la porta e scoprendo il corpo della donna.
Già la ricostruzione di queste prime fasi dell’intervento dei medici fa sorgere una serie di interrogativi che saranno verosimilmente rivolti all’indagato (già sentito in Procura), e anche la necessità di ulteriori accertamenti tecnici che verranno compiuti nelle prossime ore.
Come pure, un altro passo fondamentale della Procura, in una indagine coordinata dal pm Antonia Pavan, sarà chiedere al medico legale di risalire con estrema precisione all’ora del decesso. Anche una mezz’ora in più o in meno, unita alla chiamata che è giunta al 118 alle 5.15, potrebbe fornire elementi utili alle indagini.
Un ulteriore tassello arriverà dai carabinieri del Ris di Parma che per tutta la giornata di martedì sono rimasti nell’appartamento della coppia a Veniano. Repertando e passando al setaccio un po’ tutto, alla ricerca di un qualsiasi elemento che possa essere di supporto all’ipotesi accusatoria, oppure smentirla, comunque utile a dare una risposta ad un dramma gigantesco.
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