Lo stretto di Messina a nuoto: riesce l’impresa di tre amici comaschi

La sfida Due di Faloppio e uno di Valmorea, si sono allenati per un anno: «Era il nostro sogno. La soddisfazione ed emozione sono state enormi»

A nuoto attraverso lo Stretto di Messina, l’avventura di tre amici. Hanno attraversato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria, sfidando a suon di bracciate Scilla e Cariddi e ce l’hanno fatta.

Protagonisti della straordinaria impresa Luca Baggi e Ivan Pitacco di Faloppio, rispettivamente di 48 e 55 anni, e Silvano Trovarelli di Valmorea di 61. Si sono preparati per mesi in piscina e con nuotate nei laghi di Como, Ceresio, Monate, Maggiore, per essere pronti ad affrontare la traversata in scioltezza.

Dopo il test finale, nuotando da Riva San Vitale fino a Porto Ceresio, hanno capito di essere in grado di tenere il passo e di poter compiere la traversata nelle forti correnti del Mediterraneo.

La preparazione

Dopo un anno di preparazione e organizzazione, venerdì scorso si sono misurati nell’impegnativa impresa e l’hanno brillantemente superata scortati da una barca con a bordo un assistente bagnante, un medico e un cronometrista che ha certificato l’impresa.

«Siamo partiti da Torre Faro dalla spiaggia di capo Peloro frazione di Messina, il punto più stretto tra Sicilia e Calabria – racconta Baggi - Quando la capitaneria di porto ci ha autorizzato abbiamo iniziato la traversata accompagnati da Vincenzo, barcaiolo e pescatore con 42 anni di esperienza di mare, che ci ha guidato tra le correnti infestate da meduse sulla strada di acqua più veloce e sicura che solo chi è del posto conosce. Nuotando sempre in gruppo per motivi di sicurezza e sempre accanto alla barca, abbiamo toccato la sponda calabrese sulla spiaggia di Cannitello, vicino a Villa San Giovanni, sulla costa calabra in 57 minuti e 19 secondi».

Ben 3,5 chilometri di pura bellezza e adrenalina. «Eravamo ben allenati, ma non pensavamo neanche noi di riuscire così facilmente nell’impresa, invece le condizioni meteo e del mare erano ottimali e questo ha giocato a nostro favore. L’acqua era talmente calda che ci hanno consigliato di fare la traversata senza muta ed è stato ancora più bello nuotare a contatto con le onde – aggiunge Baggi - Con la guida di Vincenzo, che ci indicava la rotta dove le correnti erano favorevoli, siamo arrivati alla meta in meno di un’ora. Il tempo non era la nostra priorità, l’obiettivo era riuscire a portare a termine l’impegnativa traversata».

La gioia finale

Una sfida con se stessi. «Sognavamo da tempo di attraversare a nuoto lo Stretto di Messina perché è un po’ come la Mecca per appassionati, come noi, di nuoto in acque libere. Ci pensavamo da tempo, ma finora non l’avevamo mai realizzata. Quest’anno finalmente abbiamo deciso di coronare questo sogno – conclude Baggi - Durante la traversata eravamo concentrati sul percorso, ma all’arrivo la soddisfazione ed emozione sono state enormi. All’inizio non riuscivamo ancora a crederci, ma poi quando hanno cominciato a farci i complimenti abbiamo realizzato di avercela davvero fatta. La forza di volontà fa tutto». Gioia condivisa con familiari e amici. E già pensano alla prossima sfida: le Bocche di Bonifacio.

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