Lupo all’attacco del branco di cervi
Agguato ripreso nel Parco Pineta

Olgiatese La guardia ecologica volontaria Silvio Colaone armata di una telecamera termica «Un esemplare solitario durante la notte. È un evento molto raro da registrare da queste parti»

Cinque cervi e un lupo solitario. L’attacco, fallito, del predatore a un branco di ungulati nel Parco Pineta di Appiano Gentile – Tradate, nel territorio del Comune di Castelnuovo Bozzente. Una sfida emozionante, filmata da vicino dalla guardia ecologica volontaria Silvio Colaone. La natura vista dal vivo, ripresa sequenza dopo sequenza con l’ausilio di un visore termico.

Impossibile sapere se sia il lupo solitario che frequenta il Parco Pineta da più di un anno. «Stavamo facendo, come guardie ecologiche volontarie, un servizio serale di vigilanza anti bracconaggio coordinato dal Parco - racconta Colaone - Stavo osservando un gruppo di cervi. Erano cinque esemplari, fra femmine e piccoli dell’anno e forse qualcuno dell’anno scorso. Eravamo in un prato all’aperto, a distanza di circa cento metri, un po’ nascosti. I cervi, come loro abitudine, sono usciti dal bosco per alimentarsi e dopo qualche minuto che li stavo guardando è sbucato il lupo. Non ho capito da dove sia arrivato. Normalmente gli attacchi avvengono in modo contrario: di solito il lupo rimane nascosto nel bosco, le prede sono fuori a mangiare e lui dal bosco esce ad attaccare. In questo caso invece erano tutti fuori».

Adocchiati i cervi, è scattato l’attacco. «Il lupo, visto il branco, l’ha rincorso senza troppa convinzione e dopo poco ha desistito. I cervi sono rientrati nel bosco e, nella boscaglia, per lui è molto più difficile inseguirli e infatti ci ha rinunciato - prosegue la guardia - Si è fermato qualche minuto a sdraiarsi e a riposarsi sul prato prima di rientrare nel bosco».

Si è reso conto di avere poche possibilità. «Quando i lupi sono in branco si sentono molto più sicuri e possono fare l’inseguimento. Essendo più di uno, le prede vengono un po’ spaventate e almeno uno dei lupi riesce a catturarne qualcuna – spiega Colaone – Essendo da solo si è sentito un po’ spiazzato, senza grosse chance e, appena ha visto che la preda scappava ed era troppo lontana, ha desistito subito». Un documento raro. «Serata indimenticabile per me, anche se vista solo con l’ausilio di un visore termico – afferma Colaone - Sono situazioni che difficilmente si riescono a vedere nelle nostre zone a differenza di altre parti, come ad esempio in Abruzzo, dove i lupi sono ben insediati. Da noi si riescono a vedere solo con strumenti come i visori notturni. Sono abituato, quando vedo un animale, a non disturbarlo. Lo osservo per documentare la situazione e questo comporta il non movimento e il non parlare. Solo poi ci si rende conto di quello che è successo e magari arriva il brivido dell’emozione. Come in questo caso che mai mi era capitato di vedere dal vivo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA