Malore mentre guida il camion, lo trovano morto fuori strada

Turate L’episodio ieri a Vigevano: nulla da fare per Paolo Morosi, 59 anni. Il ricordo dei parenti: «Molto impegnato nel lavoro e legato alla famiglia»

Prima di perdere conoscenza, è riuscito a far andare il proprio camion nei campi vicino alla trafficata strada che stava in quel momento percorrendo, evitando il rischio di causare incidenti stradali e di coinvolgere quindi altri automobilisti. Da una prima ricostruzione dell’accaduto è stato infatti un improvviso malore a stroncare la vita di Paolo Morosi, 59 anni, esperto autotrasportatore che, ieri mattina, alle 7.30, in via Zanoletti, sulla circonvallazione a nord di Vigevano, era alla guida di un autocarro, finito appunto d’un tratto fuori strada, senza coinvolgere altri veicoli.

Pare appunto che il camionista abbia avuto il tempo, e la prontezza di riflessi, di rendersi conto che non poteva più manovrare il mezzo pesante, riuscendo a portarlo fuori dalla vicina strada che, all’orario di punta, pare fosse piuttosto trafficata.

Inutili i soccorsi

Sul posto sono rapidamente intervenuti i soccorritori, che non hanno però purtroppo potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso del turatese. La polizia locale di Vigevano, che ha provveduto a effettuare tutti i necessari rilievi, ha anche avviate le indagini per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro. «È morto Paolo», sono state le uniche parole che ha avuto la forza di dire, tra la le lacrime, la moglie a alcuni vicini di casa che nella tarda mattinata di ieri, appena si era diffusa in paese la notizia del tragico incidente, l’avevano avvicinata per cercare di esprimere la solidarietà e il cordoglio di tutta la comunità.

L‘uomo, che lascia la moglie e due figlie, era da sempre camionista, si occupava in particolare di effettuare delle consegne per conto di un’azienda. Una professione che era un po’ una tradizione di famiglia, anche il padre, prima di andare in pensione, aveva infatti svolto la stessa attività.

«Era molto impegnato nel proprio lavoro – raccontano altri famigliari – e il tempo libero che aveva lo dedicava alla famiglia; era da tutta la vita un autotrasportatore, abilitato a guidare anche bilici e tir».

Il cordoglio

Sul suo profilo Facebook, assieme a alcune foto di famiglia, anche una in moto in cui aveva raggiunto il Passo dello Spluga. Un hobby che però negli ultimi tempi avrebbe praticato un po’ di meno, anche per il lavoro, a cui teneva molto, svolgendo la propria attività con grande attenzione e professionalità. Un impegno a cui non sarebbe venuto meno fino all’ultimo, quando ha fatto tutto il possibile per non mettere in pericolo la sicurezza di altre persone, evitando che l’autocarro, che ormai non riusciva più a governare, potesse andare violentemente a sbattere contro altri veicoli in quel momento in transito. Il turatese era conosciuto in paese, proprio per la professione che svolgeva da sempre.

Incredulità e sconcerto ieri mattina da parte dei vicini che erano soliti vederlo uscire al mattino di casa per andare al lavoro.

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