Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 24 Gennaio 2025
«Non ho aggredito la dottoressa. La visita? Era cara»
Cassina Rizzardi Parla l’uomo che è stato denunciato dal medico di base. «Ho inviato una mail per segnalare la vicenda». Asst: «Accertamenti»
«Io non le ho fatto nulla, non l’ho nemmeno sfiorata, ho chiesto semplicemente spiegazioni sulla fattura e perché l’importo fosse così esorbitante».
Sono le parole di Felice Cairoli, l’uomo che il 17 gennaio scorso avrebbe aggredito il medico di famiglia Georgiana Rad Stanca nel suo studio di via Garibaldi. La dottoressa mercoledì ha raccontato al nostro giornale, e scritto sulla denuncia sporta ai carabinieri, che venerdì Cairoli sarebbe entrato nell’ambulatorio, avrebbe inveito contro di lei mettendo in discussione la sua professionalità colpendola infine al volto con una manata.
La ragione? I 150 euro chiesti alla suocera di Cairoli per una prestazione svolta al di fuori dell’orario ambulatoriale. «Non sono mai stato il tipo che inventa scuse – prosegue Cairoli – Non ho mai fatto del male a una mosca».
«Non ho fatto male a nessuno»
Ma allora cosa sarebbe accaduto venerdì 17? La sua versione. «Non ero in casa la sera della visita a mia suocera, c’era mia figlia. Venerdì sono andato in studio per chiedere la fattura e soprattutto chiarimenti sull’importo».
Per Cairoli la porta dell’ambulatorio era aperta, secondo la dottoressa si sarebbe palesato improvvisamente. «Ho bussato, mi sono presentato, ho detto che volevo parlare con lei due minuti per avere un chiarimento. Mi sono seduto, ma lei dopo un po’ si è spazientita, si è alzata e mi ha invitato a uscire». Secondo il sessantenne sarebbe stata la dottoressa a toccarlo. «Mi ha sollecitato ad andarmene prendendomi sotto braccio, mi sono divincolato, lei ha iniziato a gridare che le avevo dato una manata in faccia e ha chiamato i carabinieri».
In quel momento in studio c’erano diversi pazienti. Cairoli dice di essersi sentito in un incubo. «Volevo solo delle spiegazioni. Ho cercato anche di mostrarle la normativa sulle prestazioni a domicilio, in particolare dalle 8 alle 20 le uscite di un medico di famiglia rientrano ancora nel sistema sanitario nazionale. Lei è andata da mia suocera alle 19.30 e se n’è andata prima delle 20». La dottoressa ha dichiarato al nostro giornale di aver lasciato la casa solo verso le 20.30. Cairoli contesta anche un altro aspetto. «La dottoressa ha sottolineato come mia suocera deambuli senza problemi. Non è così. Ha quasi novant’anni, soffre di sciatica a tal punto da faticare a camminare».
«Volevo spiegazioni»
Cairoli lunedì ha inviato un’e-mail all’Urp dell’Asst Insubria segnalando l’accaduto e in particolare la richiesta dei 150 euro. «Lo ribadisco ancora una volta: è eccessivo chiedere a un’anziana con pensione minima 100 euro per la visita più 50 euro per la puntura e prestazione farmacologica». Ha annunciato che nei prossimi giorni anche lui si rivolgerà ai carabinieri, per fornire la propria versione dei fatti.
Nel frattempo sul caso abbiamo interpellato Asst Insubria. Attraverso l’ufficio stampa dichiara: «Condanniamo insulti e aggressioni, sempre. La violenza non è mai accettabile». In merito alla segnalazione di Cairoli presentata via mail all’Urp: «In relazione ai fatti sono stati avviati i necessari accertamenti».
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