Olgiate, altra estate senza piscina scoperta: «Ma i lavori spettano al gestore»

Critico il sindaco Moretti: «La vasca esterna attualmente è poco più di una tinozza»

Un’altra estate senza il “lido” in città. Per l’ennesimo anno la piscina scoperta con solarium in Pineta è chiusa. Le prime criticità sulla vasca esterna erano emerse nel 2018, a causa della passerella in legno non più rispondente alle normative vigenti. Quell’anno la piscina all’aperto rimase chiusa. A seguito della sostituzione della passerella con una metallica, nell’estate 2019 era stata riattivata. Poi, complice anche il Covid, negli anni successivi non è più stata rimessa in funzione.

Dopo un fermo così prolungato sarebbe necessario un intervento di manutenzione generalizzato da concordare tra il gestore (dal 2013 Lombardia Nuoto ha in concessione la piscina comunale) e l’amministrazione comunale. O con uno sforzo economico maggiore valutare se non sia il caso di pensare di dotare l’impianto natatorio di via Sterlocchi di una nuova vasca all’aperto dopo vent’anni.

«Se dipendesse da me, la piscina esterna sarebbe un’area comunque da sfruttare – dichiara il sindaco Simone Moretti – Si sarebbe potuta richiedere ad Ats l’autorizzazione all’utilizzo in deroga della vasca scoperta, come era già stato fatto e concesso in passato. La gestione non è però in capo al Comune e pertanto non è una decisione che spetti a noi. Non possiamo neppure sostituirci al gestore nel fare direttamente degli interventi, poiché ogni miglioria andrebbe ad alterare il valore della concessione».

L’estate quest’anno mai decollata non ha certo stimolato a rimettere in funzione la vasca scoperta e farlo adesso avrebbe poco senso. «Va riconosciuto che anche quando era stata aperta nel 2019 non aveva fatto registrare grandi numeri – osserva Moretti - La piscina esterna nella sua attuale conformazione (poco più di una tinozza) è scarsamente attrattiva, va integrata con qualcos’altro per essere competitiva, o meglio ancora ripensata completamente».

L’anno scorso il gestore aveva proposto di realizzare un sostegno alla struttura esterna, tipo armatura, per un utilizzo un po’ più stabile e sicuro. Intervento che avrebbe consentito di rimettere in funzione la vasca all’aperto, ma non sarebbe stata una soluzione duratura, per cui l’amministrazione comunale convenne che non fosse il caso di investire in un intervento comunque non risolutivo.

«C’è da mettersi a tavolino e discuterne non a marzo per giugno. L’avevo già proposto a inizio anno – afferma Moretti – C’è da capire se la struttura esistente sia da dismettere e pensare a una nuova, o si possa in qualche modo incapsulare e far sì che possa essere ancora utilizzata negli anni a venire con una protezione un po’ più moderna e magari arricchirla con giochi d’acqua. C’è anche da verificare se ci sia la possibilità, ma non credo, di allungare la durata della convenzione in relazione agli investimenti da sostenere. Anche questa potrebbe essere ritenuta una modifica contrattuale e quindi non ammessa. Non è facile trovare la quadra. E’ comprensibile che un gestore prediliga la vasca interna in funzione tutto l’anno, anziché una piscina esterna condizionata dal meteo. Bisogna trovare un equilibrio, proporre opportunità che il gestore possa cogliere e condividere». Manuela Clerici

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