Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 25 Settembre 2024
«Negata l’iscrizione a mia figlia: così la scuola fa sentire diversi»
Olgiate Comasco Lo sfogo di una mamma: «Non l’hanno voluta al Pessina. Ha disturbi di apprendimento. Ora è al Terragni e non ci sono stati problemi»
«Mia figlia, con certificazione di disturbi dell’apprendimento, è rimasta senza posto nella scuola che aveva scelto. Si è sentita diversa e non inclusa». Così lo sfogo della mamma di una giovane che si è vista respingere l’iscrizione all’Istituto Pessina di Appiano Gentile all’indirizzo socio-sanitario e ha dovuto ripiegare sul corso scienze umane all’Istituto superiore Terragni a Olgiate, dove è stata accolta e dove frequenta il primo anno.
Le promesse all’open day
«All’open day al “Gaetano Pessina” nella sede di Appiano Gentile era stato detto che avrebbero preso tutti gli alunni anche con diagnosi funzionale, in quanto le loro sedi di Como, Camerlata e Appiano Gentile sono molto grandi - spiega la donna - All’atto dell’iscrizione abbiamo dichiarato che nostra figlia è in possesso di una diagnosi funzionale con le ore dell’insegnante di sostegno e, visto quanto detto all’open day, non avevamo indicato una seconda scelta. Abbiamo poi ricevuto un mail in cui ci veniva comunicato che, per esubero di iscrizioni con certificazione, ci sarebbe stato un sorteggio. Ci siamo presentati in 28 genitori con figli con difficoltà più o meno gravi. In ciascuna delle tre sedi venivano ammessi due studenti con sostegno per classe; i primi tre con difficoltà gravi sono stati subito inseriti, dai restanti posti mia figlia è rimasta esclusa».
L’insegnante di sostegno
In dodici ore la famiglia ha dovuto scegliere un’altra scuola. «L’abbiamo iscritta al corso scienze umane del Terragni dove avrà un sostegno; è stata costituita una classe in più per accogliere tutti - aggiunge la mamma - Avevamo scelto un professionale perché un liceo potrebbe essere troppo difficoltoso per lei. Avevo chiesto appuntamento con la dirigente scolastica del Pessina, ma al colloquio si sono presentate la vicepreside e la referente per l’inclusione dell’Istituto; ci hanno spiegato che hanno molti iscritti e nonostante abbiano richiesto al provveditorato classi in più con cattedre di docenti di sostegno la domanda non è stata accolta. Ci hanno proposto di iscriverla all’indirizzo commerciale, ma abbiamo rifiutato non avendo la certezza del passaggio al socio-sanitario; mia figlia vuol fare l’educatrice».
Una esclusione che fa male. «Nella classe che mia figlia frequentava alle medie altre sue compagne senza certificazione hanno scelto il socio-sanitario al Pessina e sono state prese tutte, mia figlia si è sentita ancora una volta diversa. In una scuola l’inclusione dovrebbe essere la priorità. I casi di disturbo dell’apprendimento sono in aumento, si dovrebbe trovare una soluzione per garantire il diritto a ogni alunno di avere un posto nella scuola scelta».
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