Olgiate, nuovo sgombero dei Rom
Via i nomadi per la nona volta

La coppia, nota alla polizia locale, se n’era già andata da Casletto quando sono arrivati gli agenti. Smantellate le due baracche che avevano costruito: «Mendicano ma non commettono reati»

Ennesimo sgombero di un campo Rom, il nono. Nei giorni scorsi la polizia locale, con il supporto di addetti comunali, ha eseguito lo smantellamento di un accampamento in una zona boschiva a Casletto.

Da qualche mese era diventato l’alloggio di fortuna di una coppia rom, già conosciuta alla polizia locale, dedita all’accattonaggio.

Lei 52 anni, lui 47, utilizzavano le due baracche come “casa”. All’interno delle due capanne erano stati allestiti altrettanti giacigli; sono stati rinvenuti indumenti, coperte, pentole, un tavolino, sedie, resti di cibo e persino una stufa economica, oltre a sporcizia diffusa e immondizia.Resti di un soggiorno prolungatosi per qualche mese, terminato con il sopraggiungere delle festività, quando i mendicanti tornano nel loro paese d’origine e vi si trattengono nella stagione più fredda, per poi di solito tornare intorno a marzo.

Il sopralluogo

All’arrivo della polizia locale, con tanto di ordinanza per procedere con lo sgombero dell’accampamento per ragioni di igiene e sanità, sul posto non c’erano già più gli occupanti.

Le due baracche sono state smantellate, dopodiché sono stati rimossi rifiuti e masserizie e messa in sicurezza l’area dal punto di vista igienico-sanitario. Intervento da 2.000 euro.

«Da un precedente sopralluogo avevamo constatato che i soggetti erano sempre gli stessi, che avevamo già identificato in precedenza – spiega Mario Fioravanti, comandante della polizia locale – Marito e moglie che chiedono l’elemosina non solo sul territorio comunale, ma un po’ ovunque. È il loro “lavoro” quando sono in Italia. Sappiamo, per loro stessa ammissione, che vengono qui a mendicare e con i proventi della questua stanno costruendo una casa in Romania. È gente che ha un reddito esentasse in Italia, che lo usa poi nel proprio paese di provenienza per crearsi una vita migliore».

Spezzare il “circolo vizioso” che alimenta l’accattonaggio. «Stavolta, per riscaldarsi, non erano attrezzati con il solito bidone, ma avevano all’interno della baracca una stufa economica riciclata – aggiunge Fioravanti – Dubito che l’abbiano comprata e non perché ritenga che l’abbiano rubata; non sono ladri, ma mendicanti».

La legge

«Se ogni volta che smantelliamo i loro accampamenti puntualmente al loro ritorno li ricostruiscono da zero e non rubano, significa che qualcuno dà loro il necessario per allestire un alloggio di fortuna. Non bisogna dare né materiale, né soldi per non alimentare, seppure in buona fede, questi fenomeno. Anche stavolta, per questione di umanità, incontrandoli li abbiamo informati che si possono rivolgere alla Caritas per ricevere un aiuto, ma non sono interessati».

Armi spuntate: «Quando li rintracciamo sul territorio comunale facciamo presente che non è tollerata la questua, ma più di tanto non si può fare perché di fatto non si configura una ipotesi di reato. Non fanno accattonaggio molesto, ma una questua semplice, che è un illecito amministrativo».

Eventuali sanzioni sono inesigibili, in quanto risultano senza fissa dimora e nullatenenti.

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