Operaio irregolare cade dal tetto: all’ospedale con il braccio rotto

Continuano i problemi sui tetti di Turate, interventi resi necessari dalle violente grandinate del luglio scorso che hanno devastato la Bassa Comasca ma che spesso vengono compiuti senza le necessarie norme di sicurezza e da aziende che vengono di conseguenza e con scrupolo controllate dai carabinieri.

Già nei giorni scorsi avevamo riferito sia di infortuni sia di verifiche compiute dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e dai colleghi della Compagnia di Cantù addirittura con l’utilizzo di un elicottero, per pattugliare tutto dall’alto. Evidentemente i problemi non sono conclusi perché è notizia di ieri l’ennesimo infortunio sul lavoro proprio in seguito ad una caduta dal tetto di una cascina. Il ferito, che per fortuna non è in pericolo di vita, è un operaio brasiliano che è pure risultato essere clandestino e di 52 anni.

Nella giornata di mercoledì, di pomeriggio, la vittima è caduta nel vuoto mentre stava operando sul tetto di una cascina in vicolo Bellingera. L’uomo, da quanto è stato possibile ricostruire, stava appunto sostituendo le tegole distrutte dalla grandine quando, per cause in corso di accertamento, è caduto nel vuoto riportando la frattura del braccio. È stato soccorso dai medici del 118 ed è stato poi trasportato e ricoverato all’ospedale Sant’Anna. Le verifiche sulla dinamica dell’accaduto sono affidate ai carabinieri di Turate, all’Ats e agli uomini del Nil.

I lavori di sostituzione delle tegole del tetto erano stati affidati ad una ditta di Baranzate, gestita da un altro brasiliano. Impresa che dovrà ora controdedurre per una doppia serie di questioni, sia per il presunto lavoro nero (di un lavoratore risultato essere irregolare) sia per la mancanza del piano operativo di sicurezza e per carenze proprio sul fronte della sicurezza. Ammende che arriverebbero fino a 35 mila euro. Un episodio che riporta dunque d’attualità il problema della sistemazione dei tetti nella Bassa. Lavori si cui i carabinieri effettueranno nuovi ed ulteriori controlli proprio in seguito alle numerose irregolarità riscontrate.