Paura nella palazzina: le fiamme dal garage salgono in camera

Cantù Incendio partito da un corto circuito alla moto. Il racconto: «Ho provato a usare la canna dell’acqua per spegnerlo»

Il garage e una camera da letto, appena al di sopra della copertura, in fiamme.

Con il proprietario, un papà che, per assecondare una richiesta del figlio, si è accorto quasi per caso di quanto stava accadendo e ha chiamato i vigili del fuoco. Nel mentre, prova la carta della disperazione, usando la canna dell’acqua del giardino, pur di spegnere l’incendio scatenatosi sotto gli occhi della famiglia. Per fermarsi poco dopo, rendendosi conto di essere lui stesso in pericolo.

Cause accidentali

La furia del fuoco che, in via Monteverdi, a Vighizzolo di Cantù, si è vista in tutto il suo vigore l’altra sera verso le 21. Per un probabile cortocircuito alla moto, utilizzata poco prima, che ha danneggiato anche le due auto nel box. Ma il fumo ha coinvolto appunto anche una stanza della casa. Che dovrà essere risanata, prima di essere di nuovo completamente agibile. Sono stati lunghi momenti di paura, per quanto avvenuto - mercoledì - in punto residenziale della frazione, appena dietro via Montello, con abitazioni a un piano circondate anche da diverse case e condomini. Un’alta colonna di fumo nera, visibile a distanza, si è stagliata nel cielo.

«Sono sceso verso il garage quasi per caso, perché mio figlio, per un motivo futile, mi ha chiesto di scendere: con il senno di poi, per fortuna e meno male che sono sceso - racconta l’indomani il proprietario, ancora scosso - ho visto un bagliore: era l’incendio. Ho chiamato i pompieri. Ho provato anche di mio a fare qualcosa, gettando acqua sopra il rogo con la canna che usiamo per innaffiare il giardino. Ma il calore era troppo intenso. I vigili del fuoco sono arrivati pochi minuti dopo».

Sul posto, tre squadre del comando di Como e dei distaccamenti di Cantù e Lomazzo, che hanno estinto le fiamme propagatesi anche alla camera da letto soprastante il box, e su parte dell’isolamento esterno - il cappotto - dell’abitazione. Sul posto anche i Carabinieri di Cantù e il personale sanitario del 118. «Sono stati momenti di grande agitazione, come si può immaginare - racconta - i vigili del fuoco hanno utilizzato poi la propria strumentazione per analizzare quanto accaduto, cercando di raccogliere i vari valori tecnici, rilevando anche la situazione sulle pareti stesse». L’uomo era rientrato verso le 19.30 dal lavoro, in sella alla moto messa poi nel box. Motivo per cui sembra fortemente probabile che all’origine di tutto vi sia stato un cortocircuito alla sua due ruote.

«Stiamo tutti bene»

«Per fortuna stiamo tutti bene, in casa siamo in cinque, nessuno è rimasto intossicato o altro - prosegue - Adesso stiamo cercando di capire tutte le pratiche legate all’assicurazione. Ci sono un po’ di danni. Sicuramente, la stanza in cui il fuoco è entrato non è completamente agibile. Ma, ripeto, quel che conta è che stiamo tutti bene».

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