«Perseguitava l’ex fidanzata». Patteggia due anni e due mesi

Bassa Comasca Più volte aveva infranto l’obbligo di non avvicinamento. Lo stalker è stato anche allontanato e malmenato dal nuovo compagno di lei

In una delle occasioni che poi gli sono state contestate, pare che abbia suonato il clacson – come già aveva fatto altre volte – all’auto della ex, che tuttavia aveva a bordo anche il nuovo compagno.

L’epilogo era stato pessimo, per l’indagato, con un po’ di botte prese e di lividi che tuttavia non gli avevano impedito di continuare a desiderare quella donna che invece aveva rotto ogni relazione con lui. Una pressione assillante, anzi asfissiante, che secondo il pm che aveva seguito il fascicolo – aperto con l’ipotesi di reato di stalking – aveva causato nella vittima uno stato di «ansia e paura» tale da «alterare le proprie abitudini della quotidianità».

Escalation di molestie

Per un uomo residente nella Bassa Comasca, 48 anni, c’era stata una vera e propria escalation non solo di molestie nei confronti della povera ex, pesantemente vessata, ma anche di misure cautelari. La prima – del novembre del 2022 – era stata quella del divieto di avvicinamento che non era stato rispettato e che solo pochi giorni dopo (era la metà di gennaio del 2023) era stata aggravata, arrivando ai domiciliari e alla fine anche alla detenzione in carcere. La storia in queste ore è finita di fronte al giudice dell’udienza preliminare di Como, Walter Lietti, che ha scelto di accogliere e ratificare il patteggiamento che la difesa era riuscita ad ottenere confrontandosi con la Procura.

L’uomo (che era ancora ai domiciliari) se ne è uscito dunque con due anni e due mesi di pena, una buona parte già scontata in regime di custodia cautelare mentre il resto è stato convertito in mille ore di lavori socialmente utili. Rimane il divieto di avvicinamento alla parte offesa. Le accuse avevano parlato ovviamente di stalking per i continui messaggi telefonici, le mail, le telefonate, gli appostamenti e i pedinamenti che avevano reso impossibile la vita della ex.

Gli altri reati contestati

In uno di questi inseguimenti, come detto, il nuovo compagno della donna era anche sceso dalla macchina malmenandolo. Pare che l’indagato – non pago – fosse anche arrivato a presentare domanda di assunzione nella stessa ditta dove la ex compagna lavorava. Le altre accuse hanno riguardato ovviamente il divieto di rispettare gli obblighi che di volta in volta erano stati imposti dal giudice (tra cui il non poter comunicare con la parte offesa e il non potersi avvicinare sotto i 500 metri) e pure la resistenza a pubblico ufficiale ai carabinieri di Mozzate da cui l’uomo era fuggito per sottrarsi ad un controllo che stavano effettuando.

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