Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Giovedì 07 Luglio 2022
Pistola clandestina sull’auto. Sospetto spacciatore finisce in carcere
Limido Comasco Fermato dai militari della Guardia di finanza era in compagnia di altre due per persone
Quando ha visto i finanzieri intimare l’alt sulla quale viaggiava assieme ad altre due persone, ha cercato di spingere un sacchetto di plastica ben sotto il sedile di fronte. Ma la mossa non è passata inosservata ai militari, che hanno fatto scendere tutti quanti, verificato il contenuto del sacchetto e trovato al suo interno una pistola con matricola abrasa e, dunque, clandestina.
Gli uomini della compagnia di Olgiate Comasco della Guardia di finanza hanno arrestato Mohamed Anad, 29 anni, marocchino in italia senza fissa dimora. Il giovane si trovava a bordo di una Bmw con altri due connazionali quando, nella notte tra martedì e ieri, è stato bloccato da una pattuglia delle fiamme gialle. Impegnate nei controlli per prevenire lo spaccio di sostanza stupefacente. E il sospetto è che Anad possa essere legato proprio ai giri di droga nei boschi dell’Olgiatese. Anche perché nel famoso sacchetto i finanzieri hanno trovato, oltre alla pistola, anche della cocaina (12 grammi in tutto).
Secondo la contestazione del pubblico ministero di turno in Procura, Maria Vittoria Isella, il giovane potrebbe avere legami con il gruppo di nordafricani che gestiscono lo spaccio di sostanze stupefacenti. E l’arma, una Beretta calibro 9, ritrovata nel corso della posto di controllo sarebbe una circostanza particolarmente inquietante, perché confermerebbe che nelle radure dove centinaia di comaschi si recano quotidianamente per rifornirsi di droga, gli spacciatori girano armati. E, soprattutto, lo fanno con pistole clandestine, impossibili da monitorare.
L’arma ovviamente è stata sequestrata, anche per cercare eventuali altre impronte digitali. Gli altri due nordafricani che si trovavano a bordo dell’auto sono stati entrambi segnalati e a entrambi sono state prese le impronte. Oggi l’arrestato sarà interrogato dal giudice delle indagini preliminari per la convalida dell’arresto.
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