Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 03 Novembre 2024
Progetto per il Centro diurno a Uggiate: «I nove Comuni vanno avanti»
Uggiate con Ronago La fondazione Cariplo aveva bocciato il finanziamento. Le amministrazioni si faranno carico dell’ampliamento della struttura
«Prima il progetto per il Centro Diurno in Casa Anziani»: è una delle proposte scaturite dall’assemblea dei sindaci dei nove Comuni consorziati per la struttura di via Somazzo ad Uggiate, 104 posti e 180 domande in lista d’attesa. Provengono da una popolazione di 38.400 abitanti circa e il 23% è anziano, ma è una percentuale destinata ad aumentare, con l’aggravamento delle condizioni di salute e di autosufficienza.
Ambulatori e servizi
Nei mesi scorsi, la direzione di Casa Anziani aveva presentato a Fondazione Cariplo un progetto da sette milioni di euro per l’ampliamento e il potenziamento del Centro diurno che dev’essere separato dalla Rsa e dotato di ambulatori ed altri servizi. Ora dispone di 30 posti. Il progetto prevedeva inoltre la realizzazione di sette mini appartamenti con servizi in comune, come mensa e lavanderia e un “parco intergenerazionale” per aprire alla popolazione l’area intorno ed attrezzarla. La richiesta a Cariplo di un contributo pari al 60% dell’investimento, cioè 4.3 milioni di euro non è stata accolta e, al momento, non c’è altra strada da percorrere.
« Rimandiamo al futuro i mini appartamenti e il parco intergenerazionale. Ma dobbiamo dare spazio al Centro Diurno»: l’ha detto il presidente dell’assemblea dei sindaci, Ermes Tettamanti, durante l’incontro con il consiglio d’amministrazione di Casa Anziani, presieduto da Orazio Lietti, affiancato dal direttore Diego Ghielmetti.
L’ipotesi: i Comuni si fanno carico della realizzazione del Centro con fondi già disponibili o da contrarre con mutui, un po’ sulla scia di quello che era avvenuto 30 anni fa, quando fu costruita la Casa Anziani. Era il 1994, erano anni diversi, ma secondo la proposta di Tettamanti ai colleghi, progetto e finanziamenti sono da mettere sul tavolo, data l’urgenza di rispondere agli anziani e alle loro famiglie.
Un altro scoglio da superare è la risposta della Regione sugli accreditamenti: 24 posti letto non sono riconosciuti e costano a Casa Anziani oltre 370mila euro l’anno.
Per non aumentare le rette, finora tra le più basse della provincia, Casa Anziani è costretta a manovre sul bilancio, ma la situazione sta diventando pesante e, finora, gli appelli alla presidenza della Regione e all’assessore al Welfare sono rimasti inascoltati, benchè si tratti di un’Azienda speciale di diritto pubblico.
La richiesta del territorio
I sindaci si sono impegnati a far pressioni sulla Regione per avere una risposta: forse la voce del territorio è più forte di quella del consiglio d’amministrazione che ha scritto tre lettere a Palazzo Lombardia sul mancato accreditamento. Ma non ha avuto riscontro. Nell’assemblea, si è anche profilato il cambiamento di forma giuridica: non più azienda speciale, ma Fondazione di diritto privato, per snellire le procedure per assunzioni, forniture e manutenzioni ordinarie e straordinarie.
Sarà costituita una commissione per studiare la forma migliore. Ma qualunque sia, non cambierà la qualità delle cure e dell’assistenza da trent’anni garantite da Casa Anziani.
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