Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Mercoledì 16 Novembre 2022
Rapina alla sala slot: il ventenne sospettato resta in carcere, ma dovrà andare davanti al giudice
Montano Lucino Rallo ha dato la sua versione ma non filtrano dettagli. L’accusa è di rapina aggravata. Aveva agito con un machete
Ha risposto alle domande del giudice delle indagini preliminari in merito a quanto gli viene contestato, ovvero la rapina alla sala slot “Real Dream” di Montano Lucino avvenuta domenica mattina all’apertura del locale, intorno alle 8.15.
Ha raccontato al gip di Como, Carlo Cecchetti, la propria versione dei fatti, interrogatorio su cui non filtrano dettagli e che pertanto potrebbe essere ritenuto molto importante. Il giudice, al termine, ha disposto la permanenza in carcere del sospettato accogliendo quella che era stata la richiesta del pubblico ministero Antonia Pavan, che aveva auspicato la custodia cautelare in cella al Bassone.
E’ questo l’esito dell’interrogatorio che si è tenuto ieri mattina nella struttura detentiva di Albate.
L’accusa nei confronti di Mario Rallo, di appena 20 anni, residente a Villa Guardia, è quella di rapina aggravata dal fatto d’averla commessa con armi (una pistola scacciacani e un machete), da più persone riunite (con il giovane c’era anche un complice che non è stato arrestato) e infine dall’aver portato a termine il colpo in una attività anche solo in parte privata. La difesa valuterà nei prossimi giorni se sottoporre al giudice eventuali istanze.
Rallo era stato fermato dai carabinieri delle stazioni di Lurate Caccivio e di Appiano Gentile pochi minuti dopo l’assalto a mano armata. Era stato trovato in un parco, e i militari avevano recuperato sia le armi utilizzate sia gli indumenti e le maschere del pittore Salvador Dalì che erano state indossate nel corso dell’assalto. Maschere rese celebri dalla serie televisiva “La casa di carta”. Non solo, perché nelle mani dei carabinieri era rimasta anche parte del bottino, e pure quest’ultimo elemento era stato fondamentale per incastrare il ventenne. Il giovane aveva infatti al seguito (oltre agli euro) banconote da 20 franchi – anche queste rapinate alla sala slot – e pure una banconota da 20 euro in parte bruciata che la vittima del colpo aveva indicato con precisione come presente nel malloppo finito nelle mani dei malviventi.
La rapina era stata cruenta: al momento dell’apertura del locale, quando erano le 8.15 della mattina, i rapinatori avevano sorpreso il titolare alle spalle mentre azionava il quadro elettrico, puntandogli la pistola (seppur una scacciacani) alla tempia per poi condurlo in un locale attiguo dove c’era il fondo cassa del giorno precedente per intascarsi 1500 euro. I rapinatori erano poi fuggiti a piedi per i campi che circondano la via Leopardi a Montano Lucino.
Ricordiamo che le indagini ruotano attorno anche ad un precedente assalto sempre alla “Real Dream” che risale allo scorso 26 settembre quanto un malvivente solitario, armato in quella occasione con un coccio di bottiglia, si fece consegnare un bottino che era stato quantificato in 3 mila euro.
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