Rovello, vandali alla cappella
Forzata la porta e rubate le offerte

La denuncia del proprietario.Già in passato era stata oggetto di attenzioni da parte dei ladri che avevano portato via i sassi dalla grotta

Vandali, e ancora ladri, nell’antica cappella del Gesioo, sulla strada provinciale 31: ad essere presa nuovamente di mira è stata la cappella seicentesca, che i proprietari si occupano di tenere sempre in ordine, dove si possono anche lasciare delle offerte per sostenere delle attività missionarie,

Di recente, anche la cassetta posta nella cappella è stata nuovamente forzata, con i ladri che si sono appunto impossessati delle offerte, che adesso vengono ritirate con sempre maggiore frequenza, per cercare appunto d’evitare il più possibile di trovarsi alle prese con altre sgradite sorprese.

Nei giorni scorsi vi sono stati anche degli atti vandalici: è stata cioè divelta la porta, in realtà sempre aperta, poi persino presa a sassate, danneggiando i vetri dell’ingresso.

«Faremo adesso del nostro meglio per rimettere la cappella in sicurezza, ma siamo proprio esaperati – spiega il proprietario, Luigi Balestrini – fa infatti veramente specie il ripetersi dei raid e dei danneggiamenti, la sensazione è insomma che sempre più spesso non ci sia veramente più rispetto per nulla».

In passato qualcuno si era impadronito di alcuni dei sassi della grotta artificiale, con una statua raffigurante la Madonna, che si trova sul retro della cappella, che c’è chi avrebbe persino cercato di staccare, costringendo i proprietari a assicurarla meglio.

Nella zona sono stati pure abbandonati dei sacchi di rifiuti, mentre c’è chi utilizza la vicina zona verde come area cani, non preoccupandosi poi di ripulire.

La storica chiesetta del Gesioo ha però respinto, nella propria storia recente, anche “attacchi” più gravi. Strabag e Pedemontana, nell’ambito dei lavori viari della viabilità legata alla nuova autostrada, avevano infatti pubblicamente annunciato di volerla spostare di alcuni metri. Un’idea che però aveva subito suscitato polemiche e contestazioni, specialmente per il timore dei danni che l’operazione avrebbe potuto comportare per la chiesetta.

In seguito, i responsabili delle due società avevano poi rinunciato al discusso progetto: tra i primi a mobilitarsi in paese era stata l’Associazione verde età (Ave, sodalizio da sempre attivo sul fronte del volontariato e del sociale) che aveva promosso una petizione di protesta, raccogliendo nel giro di pochi giorni centinaia di firme. (G. Sai.)

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