Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Lunedì 27 Gennaio 2025
Scarpe e borse in pelle di animali protetti
Uggiate, donna fermata alla dogana
Uggiate con Ronago Operazione della Finanza: sequestrati accessori di contrabbando per 25mila euro realizzati con materiali di capi a rischio di estinzione
La Guardia di finanza del gruppo di Ponte Chiasso sta indagando su uno strano giro di prodotti di pelletteria, realizzati con animali protetti, che si snoda tra Milano, il Canton Ticino e la provincia di Como.
Il bilancio parla di una giovane donna denunciata, nata in Italia ma residente in Svizzera (25 anni) e di un sequestro di ingente valore, quantificato in circa 25 mila euro, di prodotti come borse, scarpe da donna e da uomo, cinture, prodotti realizzati con pelle di animali protetti (come l’alligatore del Mississippi, il pitone delle rocce birmano, il pitone reticolato e il coccodrillo del Nilo) e che sono stati ritrovati su un’auto che stava rientrando in Italia dal valico non custodito di Uggiate con Ronago.
Tutta merce che è stata posta sotto sequestro. Ma è il giro di questo prodotti ad apparire strano e da verificare. Da quanto è stato possibile ricostruire, infatti, la pelle (che era stata lavorata in Italia) arrivava da Sud Africa, Vietnam eIndonesia ed era stata comprata da una società di Milano che l’aveva poi avviata per l’esportazione in Svizzera, una volta che era stata ultimata la produzione, attraverso il valico commerciale di Como.
Questi stessi prodotti, tuttavia, sono ricomparsi a bordo dell’auto incriminata, trovata di rientro in Italia dal valico di Uggiate con Rogano, solo poche ore dopo che la stessa merce aveva passato la dogana.
Un giro strano che avrebbe consentito di rimpatriare merce che, al contrario, necessitava di particolari autorizzazioni. Si sospetta che potesse essere venduta in nero.
La notizia è stata data ieri mattina dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Il controllo, come i molti di rito che vengono effettuati nelle strade a ridosso dei confine, era apparso subito strano perché la giovane donna alla guida era apparsa innervosita a fronte delle domande poste dai militari. Ai finanzieri insomma, nonostante gli scatoloni ben evidenti a bordo della vettura, continuava a riferire di non avere nulla da dichiarare.
Per questo motivo, le fiamme gialle avevano deciso di approfondire il controllo dei colli trovando numerosi accessori di abbigliamento realizzati con pelli esotiche all’apparenza da una nota società svizzera operante nel settore del lusso.
Sul tavolo della finanza erano insomma finite 22 borse, 18 cinture e ben 30 scarpe per un valore complessivo pari a circa 25mila euro. Merce senza la necessaria documentazione, considerata di contrabbando e dunque sequestrata amministrativamente. Vista la particolarità dei prodotti, in scena entrava poi la squadra specializzata della Guardia di finanza del Gruppo Ponte Chiasso, formata per monitorare l’utilizzo di prodotti realizzati con animali protetti secondo la Convenzione di Washington. Ed è stato a questo punto che è emerso come quei prodotti fossero con pelli di alligatore del Mississippi, di pitone delle rocce birmano, di pitone reticolato e di coccodrillo del Nilo. Gli ulteriori riscontri hanno fatto infine emergere lo strano giro di prodotti, che solo poche ore prima erano passati dalle previste pratiche doganali per l’esportazione dall’Italia verso la Svizzera, per poi, in assenza di documentazione, venire reintrodotti in Italia.
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