Scritte sui giochi del parchetto di Olgiate. I baby autori, pentiti, confessano

Il caso Gli studenti di una scuola media avevano pensato di salutarsi firmando lo scivolo. Poi le ammissioni al sindaco. Moretti: «Hanno capito l’errore, cosa tutt’altro che scontata»

Scritte sullo scivolo del parco di via Repubblica, i baby autori si sono autodenunciati. I ragazzi di una classe della scuola media, prima di andare in vacanza, avevano pensato di salutarsi apponendo le loro firme su uno scivolo del parco di via Repubblica con tanto di dedica “Nel cuore sempre” e firma, a conferma della ingenuità del gesto. In sé una bella espressione di amicizia, peccato che abbiano scelto di manifestarla su un bene pubblico.

Domenica, durante l’inaugurazione del parco della villa Camilla, hanno avvicinato il sindaco Simone Moretti per scusarsi e ammettere la loro responsabilità per le scritte e firme a nome della classe sullo scivolo. Non sono gli autori delle scritte sul drago blu (svastiche, disegni osceni e bestemmie), condannabili. Sia queste, che quelle “veniali” lasciate sullo scivolo dal gruppo classe sono state cancellate dalla ditta CleanArt.

L’incontro

«Dopo che i ragazzi su impulso dei loro genitori si sono fatti avanti ammettendo le loro responsabilità, atto tutt’altro che scontato e per questo ancor più apprezzato, su invito dei genitori stessi e dei ragazzi ci siamo trovati mercoledì al parco di via Repubblica con tutti per capire le motivazioni di un gesto così leggero (le firme di classe) fatto però su beni di proprietà pubblica e in un parco frequentato dai bimbi più piccoli, che vedono nei grandi un esempio da seguire – spiega Moretti – I ragazzi mi hanno confermato di aver provato a ripulire le scritte, ma essendo state fatte a pennarello per la pulizia servivano prodotti specifici. Durante l’incontro con i ragazzi, presenti i loro genitori, sono emerse le motivazioni del gesto, che sono riconducili alle dinamiche dei gruppi di adolescenti che se non fermamente indirizzate nel verso giusto possono sfociare in episodi di bullismo per i quali tanti adolescenti si rovinano».

Dal sindaco un invito a prendere coscienza del gesto.

«Ho cercato di far capire l’errore, e l’hanno capito, insistendo con tutti loro sul fatto che il bello dei gruppi è sì fare le cose insieme, ma senza costringere nessuno a farle e soprattutto che chi dice no non per forza debba essere considerato lo sfigato di turno. Tutti noi nell’adolescenza abbiamo commesso errori e abbiamo avuto le famiglie alle spalle con cui poterci confrontare (dopo la naturale arrabbiatura e delusione) e con adulti che assicuravano protezione, ma soprattutto fermezza quando si commettevano errori».

Lavori socialmente utili

Lavori socialmente utili come atto riparatore. «Con l’assenso dei genitori ho chiesto che il valore monetario della pulizia venisse trasformato in tempo e ore da mettere al servizio della comunità nel ridipingere panchine, nel frequentare la casa anziani per il progetto orti, nel fare supervisione al parco fermando chi dovesse fare il loro stesso gesto per noia o emulazione, o per altri aiuti. Ho personalmente chiesto un altro impegno: usare una parte della loro paghetta per sostenere il progetto di “Un euro al metro”, consentendo a ragazzi de L’Alveare, di Sociolario e della Casa di Paolo e Piera di realizzare il sogno di volare col progetto “30.000 bracciate per volare”».

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