Scritte sulla scuola materna. No vax e cittadini: è scontro

Guanzate Dibattito sui social con oltre trecento commenti. I video delle telecamere consegnati alla Digos

Immagini delle telecamere del blitz no vax consegnate alla Digos mentre divampa il dibattito social. La polizia locale “Bassa Piana Comasca” ha consegnato alla Digos di Como le immagini delle telecamere che inquadrano la scuola dell’infanzia e la strada provinciale nella speranza che i filmati dell’impianto di videosorveglianza possano aiutare le forze dell’ordine a far luce sull’azione compiuta dai no vax. Hanno imbrattato i muri della scuola materna con accuse contro l’Agenda 2030 ritenuta responsabile della pedofilia, l’Oms e i vaccini. I muri sono stati subito ripuliti per accogliere all’open day di ieri bambini e genitori.

C’è il progetto di ricoprire in futuro quei muri con pannelli colorati che abbelliranno così l’ingresso e faranno dimenticare l’oltraggio subito dalle scritte. Mentre proseguono le indagini per individuare i responsabili del blitz notturno dei no vax sui muri della istituzione scolastica centenaria cara ai guanzatesi, sul gruppo social del paese non si ferma il dibattito. Un post in cui un residente chiedeva di capire il significato delle accuse lanciate dai muri contro l’Agenda dell’Onu ha avuto oltre 330 commenti e tra quanti, condannavano senza appello i messaggi scritti con la vernice spray rossa, sono comparsi numerosi commenti di chi condivide le idee no vax. Alcuni di loro sull’Agenda 2030 dell’Onu sostengono: «È un piano di depopolamento ed eliminazione dei diritti e delle libertà umane. Riconoscerete la verità solo quando sarà troppo tardi». Viene citato anche parte dell’art.32 della Costituzione secondo cui la legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona.

Non sono mancate le risposte dei guanzatesi che hanno definito farneticanti i messaggi perché espressi senza una spiegazione, definendola un’azione molto scorretta non opera di ragazzini annoiati, incapaci di metterci la faccia. Da più di un residente è arrivato l’invito ad andare nelle sedi opportune a protestare, a Roma. «Perché venire a casa nostra? Colpire l’asilo è come fare del male a tutte le famiglie che ogni mattina portano i loro figli lì».

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