Sentinelle contro i cinghiali
«La sveglia 4 volte a notte»

A Valmorea Emanuele Amato e il suocero vegliano per proteggere i loro prati: «Quando li vedo arrivare salgo in auto e suono il clacson per allontanarli»

Piantona la sua proprietà per difenderla dai cinghiali. Nelle ultime due settimana un paio d’incursioni di ungulati sia di due coppie di esemplari adulti con almeno una ventina di piccoli ai danni del terreno di proprietà della famiglia Bernasconi in via alla Filanda a Valmorea.

«L’anno scorso – racconta Emanuele Amato – venivano sul mio terreno solo i piccoli di cinghiali e non facevano danni, ma invece nelle ultime due settimane sono arrivate anche due coppie di cinghiali adulti che mi hanno distrutto il terreno agricolo che ho vicino alla mia abitazione».

«Passano sotto la siepe, durante la notte, che delimita la mia proprietà e arrivano su mio terreno di 2mila metri quadrati che tengo a prato» precisa ancora. E aggiunge: «Una sera li ho visti nel prato davanti al cimitero di Casanova e poi hanno attraversato il bosco per dirigersi verso la mia proprietà».

Così Emanuele per cercare di arginare i danni è da quindici giorni che un paio di volte alla settimana punta la sveglia per vedere se ci sono cinghiali sul suo terreno e farli scappare. E anche il suo suocero Luigi Bernasconi fa da vedetta. In pratica si danno il cambio per allontanare gli ungulati in arrivo anche nel cuore della notte.

«Puntiamo la sveglia – aggiunge – a mezzanotte, poi alle 2.15, alle 3 fino alle 4 di notte».E spiega ancora: « Apro la finestra per vedere con la pila se ci sono gli ungulati e se li noto, mi metto in macchina e inizio a suonare il clacson per farli scappare». «Infatti appena suono - racconta ancora - i cinghiali corrono verso la vecchia Ferrovia della Valmorea».

«Inoltre anche il mio suocero fa la ronda di notte e una volta è suonato l’allarme perimetrale dell’abitazione e li ha visti scappare. Adesso però spero che non appena metterò la recinzione elettrica da due bande di 200 metri ciascuna, non potendo fare altro essendo un terreno agricolo, di risolvere il problema» spera.

Laura Tartaglione

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