Sfogo del consigliere agricoltore: «Basta cinghiali, intervenite»

Castelnuovo Bozzente Protesta Gabriele Bosetti: «Troppe devastazioni». Il sindaco: «Incontro con l’assessore regionale, faremo un piano di lavoro»

«Siamo arrivati ai ferri corti in agricoltura. Non c’è più nulla di coltivabile a causa dei cinghiali e dei cervi».

Lo sfogo del consigliere e imprenditore agricolo Gabriele Bosetti, giunto quasi al punto di dover rinunciare al lavoro che ha scelto dopo il liceo e svolge con passione da vent’anni. «Ormai non c’è più coltura attuabile, perché cinghiali e cervi distruggono tutto – spiega Bosetti, 42 anni - I cinghiali nutrendosi del raccolto e i cervi schiacciando i cereali quando interi branchi vanno a dormire nei campi seminati a paglia. Nel parco naturale del Parco Pineta è innegabile che la caccia di selezione sia la maggiore in assoluto, con una media di 50-60 capi al mese abbattuti. Numeri di contenimento elevati, ma visti i danni ben lontani dall’eradicamento della specie. Motivo per cui chiedo al Parco di potenziare questa attività, aumentando il personale incaricato, le postazioni delle altane e quanto necessario per estirpare la piaga».

Problemi anche con i cervi

Dopo i cinghiali, si rischia una emergenza cervi. «Con l’ausilio dei tecnici del Parco Pineta abbiamo eseguito un sopralluogo sui campi che ho coltivato a girasole nell’area a parco naturale, per valutare l’entità del danno da fauna selvatica. La situazione ha raggiunto livelli di criticità senza eguali. Si hanno danni compresi tra il 50% del raccolto, sino ad arrivare al 100%, con ettari senza una pianta salva. I danni monitorati, a detta dei faunisti, sono pari merito tra cinghiali e cervi. Negli ultimi mesi sono stati avvistati branchi di oltre 50 capi, che brucano i prati stabili, non lasciando più il raccolto. I faunisti del Parco sono convinti che necessiti un intervento di contenimento di cervi e caprioli, che non consentono il rinnovo del bosco, divorando le gemme delle giovani plantule. Purtroppo ai vertici amministrativi del Parco non c’è questa prospettiva in previsione. Stimo una perdita di circa 20mila euro netti dal raccolto di questo anno». Da qui l’ennesima richiesta di un intervento radicale di abbattimento del cinghiale e uno di selezione dei cervi/caprioli, prima di gettare la spugna.

Le contromisure

Il sindaco Massimo Della Rosa: «Comprendo la delusione degli agricoltori che vedono vanificato il loro lavoro. Il problema è pesante. Per riprendere le fila dei tavoli tecnici, con altri sindaci e con Mario Clerici presidente del Parco Pineta, siamo andati in Regione a conoscere il nuovo assessore all’agricoltura e fare il punto della situazione. Ci aspettiamo che ci venga presentata una road map degli interventi che vanno fatti, unendo e coordinando le forze dei vari enti ed istituzioni coinvolti, per massimizzare gli sforzi e portare a casa l’obiettivo. Altrimenti non se ne esce».

Della Rosa aggiunge: «Il Parco Pineta non può affrontare da solo un problema così grosso, così come i singoli Comuni non hanno risorse e competenze per sostenere l’agricoltura (il Comune di Castelnuovo da anni dà contributi anche per sperimentare nuove colture e realizzare recinti anti ungulati, ndr). Si dovrebbe replicare il modello operativo adottato durante la pandemia: a fronte di un’emergenza si ricorre a forze extra che intervengono per risolvere il problema».

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