Si allontana l’ospedale olgiatese: «Acquisto dell’area non concluso»

Sanità Non si è ancora concretizzato in atti formali l’interesse della cordata con fondi svizzeri. Il primo cittadino: «Un progetto evaporato», ma l’ex sindaco: «Una possibilità c’è ancora»

Si allontana la possibilità di realizzare un ospedale, nel comparto della storica fornace, a servizio dell’Olgiatese. Non si è finora concretizzato in atti formali l’interesse dell’investitore (cordata con maggioranza di fondi svizzeri) ad acquisire l’area della vecchia fornace lungo la Lomazzo-Bizzarone, di proprietà della società immobiliare Egal srl, per costruirvi un polo sanitario con un bacino d’utenza potenziale di circa 60mila abitanti.

Nell’ultima seduta consiliare è stato fatto il punto sullo strategico intervento, sollecitato dall’interpellanza presentata dall’ex sindaco, Aurelio Meletto, che aveva seguito fin dal suo nascere l’evoluzione del progetto. La risposta del sindaco, Antonio Giussani, non si presta all’ottimismo: «Non si è finora concretizzato l’interesse dell’investitore. L’operatore privato non ha concretizzato l’investimento e non ha proseguito nell’iter formale di acquisizione dell’area. L’intenzione di realizzare un ospedale nell’ex fornace è evaporata». Lascia invece aperto uno spiraglio l’ex sindaco Meletto: «Dai contatti che ho mantenuto, non mi risulta che il progetto sia del tutto naufragato. C’è ancora una possibilità che l’intervento si concretizzi. Non è stato finora sottoscritto alcun compromesso di vendita, ma le parti coinvolte continuano a dialogare. Che ci siano difficoltà è indubbio, ma non mi risulta ancora una definitiva marcia indietro e una chiusura da parte dell’investitore».

Vista l’importanza dell’obiettivo in gioco c’è da augurarsi che si possa trovare la quadratura del cerchio. Da parte dell’attuale maggioranza c’è piena disponibilità ad agevolare l’intervento.

«Dopo il nostro insediamento, sin dalla fine di giugno abbiamo avuto una serie di riunioni con il gruppo svizzero che aveva manifestato l’intenzione di acquistare l’area e realizzare non solo un pronto soccorso senza codice rosso, ma anche un fast food e una media struttura di vendita alimentare – spiega il sindaco - La risposta che ci siamo sentiti dare in questi mesi è che i problemi fossero risolti all’80% e che mancasse ancora un 20%. Abbiamo chiesto che venissero a firmare una sorta di protocollo d’intesa per formalizzare l’impegno a dare seguito all’operazione che comporta anche un cambio d’uso del comparto da industriale-commerciale a commerciale e servizi sanitari». Agli atti del Comune il progetto è rimasto a livello di uno studio di fattibilità. «In considerazione del notevole beneficio di un polo sanitario sul territorio, abbiamo dato tutta la nostra disponibilità a favorire l’intervento – aggiunge Giussani - Abbiamo messo in stand-by la revisione del Piano di governo del territorio per dare una corsia preferenziale al cambio di destinazione d’uso del comparto ex fornace».

«Ci siamo anche interessati col Parco Pineta, che sta redigendo il nuovo Pgt, per far presente di prendere in considerazione la realizzazione in superficie e non interrato del parcheggio dell’ospedale e avevamo avuto un accordo verbale in tal senso. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare, è un peccato che l’interesse non si sia concretizzato».

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