Si fingono tecnici dell’acquedotto: rubano
gioielli e 500 euro

Cirimido L’episodio martedì attorno alle 11.30 nella zona di via Dante. Ingannata donna di 60 anni

«Signora, stiamo lavorando all’acquedotto e c’è stato un guasto. Vorremmo verificare un eventuale avvelenamento delle acque». E’ iniziata così, parola più parola meno, l’ennesima truffa ai danni dei cittadini con vittima in questo caso una donna sessantenne di Cirimido che, fidandosi di quei finti tecnici, ha permesso loro di entrare in casa e rubare ciò che sono riusciti a raccogliere.

Il bottino è infatti ancora in fase di quantificazione in merito agli ori e ai preziosi scomparsi, dopo essere stati riposti in un sacchetto, mentre è già noto il contante rubato che è di 500 euro. Il fatto di cui stiamo scrivendo è avvenuto in realtà martedì mattina intorno alle 11.30 nella zona di via Dante Alighieri a Cirimido.

La donna è stata avvicinata da due uomini che si sono presentati sulla porta di casa chiedendo di poter fare accesso all’appartamento in questione. La scusa è stata quella di cui abbiamo scritto altre volte in passato, ovvero un presunto inquinamento dell’acqua potabile che serviva quella zona di Cirimido. I due uomini hanno infatti riferito di essere dei tecnici dell’acqua e che c’era stato un guasto alla rete dell’acquedotto, con il conseguente rischio di inquinamento e avvelenamento della falda.

La donna si è fidata di quei due uomini facendoli entrare in casa e dando così il via alla truffa. I finti tecnici infatti hanno fatto aprire alla vittima tutti i rubinetti per far scorrere l’acqua, dopo però aver messo in “salvo”, chiusi nel frigorifero, i contanti presenti nell’appartamento e anche gli oggetti di valore. Ed è stato a questo punto che la truffa è passata alla seconda fase: i malviventi hanno infatti aspettato il momento opportuno, hanno intascato quanto era stato racchiuso nel frigorifero e sono poi scappati facendo perdere le proprie tracce.

Sul posto, per verificare l’ennesimo raggiro andato in scena nel Comasco, sono arrivati i carabinieri della stazione di Mozzate che hanno poi ascoltato la vittima raccogliendo più informazioni possibili su quei due finti tecnici dell’acquedotto che sono ora ricercati.

L’area della truffa non sarebbe videosorvegliata, ma verranno comunque acquisite le immagini delle strade limitrofe nella speranza che qualche elemento possa essere stato comunque catturato dall’occhio elettronico. Il danno complessivo deve ancora essere quantificato nel dettaglio per quanto riguarda gli oggetti preziosi rubati, mentre il contante sarebbe – come detto – di 500 euro.

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