Stangata sulla Juve, ecco il commento dei tifosi lariani: «Bisogna restare compatti»

Calcio La penalizzazione di 15 punti tiene banco. Il giornalista Caronni: «Temo si possa arrivare in serie B» Galli (Fai): «Ci risolleveremo». Monteduro: «È giusto»

Sale la preoccupazione per i tifosi bianconeri comaschi dopo la decisione della Corte federale d’appello di penalizzare di 15 punti in classifica la Juventus, che scende dal terzo al decimo posto, in seguito allo scandalo sulle plusvalenze fittizie: da chi ritiene corretta la sentenza, a chi vede tornare indietro le lancette della storia ai tempi del 2006 quando, in seguito alla vicenda Calciopoli, la Juventus venne retrocessa in Serie B.

Tutte le opinioni hanno però un comune denominatore: in un momento critico come questo è fondamentale restare compatti.

La vicenda

Si era già intuito qualcosa lo scorso 28 novembre, quando il Cda della Juventus si era dimesso in blocco dopo le accuse della Procura federale riguardo una serie di misure correttive illegali per far quadrare i dati in bilancio. Inizialmente, la sentenza del 15 aprile 2022 aveva prosciolto in primo grado tutti i personaggi coinvolti. Poi, con le intercettazioni raccolte dalla Procura di Torino, il processo è stato riaperto e la Juve condannata.

«Temevo il sentimento popolare, una grande voglia politica di condannare la Juve – commenta Matteo Caronni, giornalista di Appiano Gentile e volto noto di Telelombardia - Condannare solo la società bianconera e prosciogliere tutte le altre significa voler punire un bersaglio preciso, che non equivale a fare giustizia. Ora ho il timore che si possa arrivare a mandare la Juve in B dato che ci saranno nuove sentenze; con una somma rilevante di penalizzazioni rischia di essere inevitabile».

Parole a cui fanno eco quelle di Giuliano Galli, area manager Fai e presidente di Villa Balbianello: «Queste sanzioni vanno annullate perché non hanno alcun senso, dato che era già stato stabilito che le plusvalenze non possono essere quantificate. Sotto questo punto di vista, sono fiducioso per il ricorso della Juve. In ogni caso, qualunque decisione verrà presa, ci risolleveremo giocando ancora meglio. Come sempre, fino alla fine».

Diversa invece l’opinione del comasco Salvatore Monteduro, segretario Uil Milano Lombardia, il quale accetta la sentenza della procura e non teme ulteriori sanzioni contro il club bianconero: «Credo che la penalizzazione sia giusta, ma a questo punto il problema delle plusvalenze va controllato in maniera capillare – sottolinea Monteduro - Quando uno sbaglia è giusto che paghi le conseguenze. Alla fine quelli che soffrono di più sono sempre i tifosi. Nel 2006 siamo stati abituati al peggio, ma questa volta non credo ci saranno ulteriori penalizzazioni».

Fiducia nella giustizia

Vicino all’opinione di Monteduro anche il pensiero di Gianstefano Buzzi, storico esponente del Pci: «Mi fido della giustizia e credo che in questi casi sia inutile fare i tifosi. Detto questo, resta impressionante la modalità della sentenza, che mi sembra un po’ sproporzionata – evidenzia Buzzi - Sono d’accordo con Allegri: dobbiamo ricominciare da capo perché ci sono ancora 60 punti da conquistare e mi aspetto una reazione d’orgoglio. Abbiamo passato momenti peggiori, ora dobbiamo ritrovare l’unità di intenti che è sempre stata alla base della nostra storia».

Ad esprimere il loro disappunto sono anche i tifosi che hanno sempre seguito la Juventus allo stadio, organizzando pullman e trasferte. Tra questi c’è Aldo Ferraris, responsabile dello Juventus Club Scirea di Maslianico: «Una sentenza severa. Inutile nascondere che qualche errore è stato fatto, dovuto anche alla situazione economica gravosa che ha fatto seguito all’emergenza Covid. Non capire, o far finta di non capire, che il calcio italiano è in crisi e sta in piedi con la sistemazione sul bilancio è ridicolo.»

Ancora più decisa l’opinione di Ivan Traldi , canzese e tifoso storico, ex abbonato in Curva Sud: «Si tratta di una palese ingiustizia. Ho perso completamente la fiducia in questo sistema e temo ci possano essere ripercussioni anche in campo europeo. La Uefa ha l’occasione per prendere nuovi provvedimenti, dati anche gli attriti dovuti al discorso Superlega. L’unica cosa da fare ora è pensare a vincere sul campo, confidando nella professionalità di tutti. Poi eventualmente bisognerà capire il prossimo anno se determinati giocatori decideranno di rimanere anche senza le coppe europee».,

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