«Temo non ci siano più speranze per mio figlio»

Lomazzo Il dolore del papà del bambino vittima di un drammatico incidente domenica in piscina a Cermenate. «È tristissimo, la situazione è molto grave». Il sindaco Molteni: «Vicini alla famiglia della comunità marocchina»

«La situazione è molto grave, nel corpo di mio figlio ormai non c’è più vita».

Sono le sole parole che, con grande coraggio e forza d’animo, è riuscito a dire, al telefono, tra le lacrime, il padre del bambino di 4 anni, di origini marocchine che risiede con la famiglia a Lomazzo.

Da quanto risulta al momento il bimbo è ancora ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Bergamo. Nello scorso fine settimana il piccolo era d’un tratto finito, per pochi attimi, sul fondo della piscina del vicino Comune di Cermenate, senza più riuscire a riemergere.

Il grave incidente è avvenuto nella tarda mattinata di domenica, il bambino è stato subito tratto in salvo dai bagnini dell’impianto natatorio e altrettanto rapidamente erano stati allertati i soccorsi, mentre i bagnini hanno tenuta viva la speranza con le tecniche di rianimazione manuale, prima dell’intervento degli operatori sanitari del 118, i quali l’hanno poi trasportato d’urgenza, con l’elisoccorso, all’ospedale di Bergamo.

Come detto il quadro clinico sarebbe estremamente complesso e il bimbo pare stia sempre più lottando tra la vita e la morte. In queste ore anche i genitori del piccolo si trovano Bergamo, ospiti di una casa d’accoglienza per i familiari dei degenti del reparto di pediatria, al capezzale del loro figlio, per il quale le speranze pare siano ormai ridotte al lumicino.

Il padre lavora nella macelleria Nour, nella centrale via Pace, in questi giorni chiusa per ferie; la famiglia risiede in una casa di cortile nella zona di via Arconati, nel centro città. Ieri mattina, i commercianti del centro hanno appreso con dolore la notizia del dramma che sta riguardando la famiglia, alcuni hanno avuto modo in più un’occasione di scambiare un saluto con il padre, che collabora con le attività commerciali svolte dalla macelleria da tempo presente in città.

Da parte degli esercenti e degli altri concittadini è stato quindi espresso sgomento e grande preoccupazione per il bambino, assieme naturalmente alla speranza che possa accadere qualcosa di eccezionale e che riesca alla fine in qualche modo a salvarsi.

«In questo momento di grande preoccupazione e dolore – fanno sapere l’assessore ai servizi sociali Valeria Benzoni e il sindaco Paola Molteni – possiamo soltanto esprimere grande vicinanza sia alla famiglia che alla locale comunità marocchina, a cui vogliamo idealmente stringerci , che non farà sentire soli i famigliari nell’affrontare un dramma che sta toccando tutti».

Ad esprimere vicinanze alla famiglia sono anche l’ex assessore Nicola Fusaro e l’ex candidato sindaco Laura Villa: «Non ci sono veramente parole davanti al dramma che sta affrontando in queste ore la famiglia dei nostri concittadini, a cui vogliamo stringerci per cercare di dar loro conforto – è la riflessione di Fusaro e Villa – è difficile riuscire a accettare che possa capitare qualcosa a un bambino con tutta la vita davanti; è un dramma che sta toccando l’intera nostra comunità».

Grande è stato lo sgomento per quanto avvenuto anche all’impianto natatorio delle vasche di via Europa Unita, gestito dalla società Aqvasport per conto del Comune. Dalle prime ricostruzioni della dinamica di quanto accaduto pare che il bambino abbia cercato di spostarsi dalla vasca dei piccoli a quella degli adulti, un passaggio però non consentito, che sarebbe stato anche segnalato dagli addetti con la classica “fischiata”, per cercare di richiamarne l’attenzione. A quel punto il bimbo pare si sia messo le mani sulle narici per tapparsele e immergersi, senza però purtroppo riuscire più a riemergere per tempo.

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