Trovate trappole nei boschi
Così i pusher si nascondono

Cadorago Fili di ferro ad altezza uomo per dargli tempo di scappare- Le hanno scoperte gli uomini della Squadra mobile durante un blitz

Cadorago

Metodi rudimentali ma molto pericolosi. Tentativi di rallentare l’arrivo delle forze dell’ordine, preservando i bivacchi dello spaccio, ma che nello stesso tempo arrecano anche un grave rischio all’incolumità delle persone che passeggiano nei boschi.

Gli spacciatori hanno compiuto un nuovo e temibile passo in avanti, nella lotta contro chi vuole arrestarli, disseminando le aree che circondano i supermarket della droga di pericolose trappole segnalate nelle scorse ore dagli uomini della squadra Mobile nell’ambito di un apposito servizio di controllo nelle aree verdi principalmente di Cadorago ma anche di Guanzate, Lomazzo, Vertemate con Minoprio, Veniano e Fino Mornasco.

Stiamo parlando per la precisione di un sistema di fili di ferro, tra l’altro spesso di colore verde e posti ad altezza uomo, che vengono tirati da un albero all’altro per fermare eventuali forze dell’ordine in arrivo, tuttavia creando un grosso problema anche all’incolumità delle persone che passeggiano nei boschi oppure che vanno in bicicletta.

Fili di ferro che ovviamente vanno intensificandosi più che ci si avvicina il bivacco dello spaccio, permettendo così al pusher – nel caso di un blitz – di avere il tempo per scappare. Delle vere e proprie trappole insomma, che erano già state segnalate anche il passato ma principalmente a livello terra, per far inciampare gli inseguitori, ma che stando a quando riferito dalla Questura sarebbero ora state ritrovate ad altezza uomo, dunque assai più pericolose.

La vicenda è emersa nell’ambito di un servizio di contrasto alla criminalità e allo spaccio di droga nelle aree boschive, compiuto dalla polizia e che ha portato all’identificate più di 100 persone.

L’attività è andata in scena nella giornata di mercoledì nel territorio di Cadorago ma anche in altri comuni.

Il servizio, coordinato da un funzionario della Questura, è stato svolto con personale della squadra Mobile, dell’Ufficio di Gabinetto e con uomini del Reparto Prevenzione Crimine di Milano. Sono stati effettuati anche posti di controllo su strada nelle vicinanze delle aree boschive a Cadorago, Fino Mornasco, Vertemate con Minoprio, Guanzate, Lomazzo e Veniano. Come detto sono state controllate 102 persone e 44 veicoli. Nei boschi gli agenti non hanno trovato pusher, ma nel corso del rastrellamento sono stati smantellati una serie di bivacchi e di postazioni ritenute le basi logistiche dello spaccio.

Gli investigatori della Mobile, hanno anche scoperto e rimosso il metodo difensivo descritto all’inizio, ovvero la presenza di fili di ferro legati da un albero all’altro ad altezza uomo, trappole a difesa dei luoghi di confezionamento dello stupefacente.

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