Uccide un gatto e lo getta per strada: autore identificato e denunciato

Albiolo Ennesimo episodio di maltrattamenti. Il micio trovato morto in un sacchetto di plastica. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. Tam tam sui social per mettere in allerta i proprietari

Un gesto sadico e macabro, oltre che cattivo ed incivile quello compiuto nella giornata di martedì da una persona che pare sia stata identificata. Un gatto è stato picchiato fino alla morte e poi messo in un sacchetto di plastica e abbandonato in strada.

Nell’ultimo periodo diversi episodi sono stati segnalati nella nostra provincia, e sembra diffondersi una sorta di sadica abitudine di picchiare gli animali fino ad ucciderli

Una storia macabra che non pare nemmeno vera tanto è brutta, ma quella accaduta ad Albiolo e fatta rimbalzare sui social, pare sia purtroppo fondata e attendibile.

L’allarme

Nella serata di martedì è infatti arrivata conferma: il fatto è stato denunciato e i carabinieri hanno identificato il presunto responsabile, non si sa se attraverso la targa dell’automobile o il riconoscimento facciale, ma si sa chi è.

Il tam tam via social viene fatto con l’intento di avvisare chi ha amici a quattro zampe in modo da proteggerli con ancor più zelo e segnalare alle autorità qualsiasi illecito, ma nel contempo il rischio è quello di innescare l’emulazione di torture analoghe.

Infatti c’è chi tra gli amministratori dei gruppi social ha scelto di non pubblicare il post. La fotografia che è stata postata mostra un gatto dal manto tigrato che giace esanime in uno dei sacchetti gialli trasparenti che in molti paesi si usano per la raccolta della plastica.

Come detto, le autorità stanno indagando e la persona individuata, qualora sia accertato il maltrattamento e l’uccisione del gatto, dovrà rispondere del reato di uccisione animali normato dall’articolo 544 bis del codice penale: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni».

Cosa rischia il responsabile

È bene ricordare che il maltrattamento animali, articolo 544ter del codice penale, aggiunge che: «Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da cinquemila a 30mila euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale».

Inoltre, l’articolo 544 quinquies: «chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l’integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50mila a 160mila euro».

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