Cronaca / Olgiate e Bassa Comasca
Venerdì 19 Luglio 2024
Una Pec per chiedere come sta il gatto
L’assurda mail del Comune di Messina
Rodero È stata inviata nei giorni scorsi al sindaco Morelli e al comando di polizia locale - L’animale, che era ospite di una struttura in Sicilia, è ora affidato a una donna del paese
«Andate a vedere come sta il gatto»: la richiesta è arrivata da Messina al Comune di Rodero e al comando della polizia locale via Pec, posta elettronica certificata ed è stata regolarmente protocollata.
Per la precisione, il mittente è il Dipartimento servizi ambientali – Servizio sanità, Ufficio benessere degli animali e Lotta al randagismo della Città di Messina, distante 1.300 chilometri dal paese dominato dal colle di San Maffeo.
Rodero, il paese detto dei “rabiàa”, soprannome conferito agli abitanti per un’antica leggenda su un asino incastrato nel campanile di Cagno: eccome s’è arrabbiato il sindaco, Giacomo Morelli, quando ha letto le prime righe della mail giunta dalla Sicilia. Un’arrabbiatura storica, lo ammette.
A dirla tutta, dapprima ha creduto di avere le traveggole, poi ha pensato ad uno scherzo, quindi, quando ha verificato la provenienza della mail, ha dato in escandescenze. Dice la lettera che la città di Messina ha dato in adozione a una cittadina di Rodero un gatto di proprietà comunale, dotato di idoneo microchip, non sterilizzato. Chiede dunque alla polizia locale di «andare a casa della cittadina, di verificare le condizioni di vivibilità e benessere dell’animale in adozione e di comunicare l’esito della verifica all’ufficio ». E allega i dati necessari.
« Tre – sbotta il sindaco – In tre funzionari del Comune di Messina hanno firmato la richiesta. Il dirigente, il direttore e un istruttore tecnico, e hanno informato l’assessore alla Dimora degli animali, rende noto la mail. Un ente pubblico scrive a un altro ente pubblico e gli chiede di andare a verificare come sta il gatto del quale ha consentito l’adozione ».
Anche per la cittadina adottante non dev’essere bello sottoporsi ad una verifica del genere: se si è portata a casa un gatto verosimilmente randagio, è perché vuole averne cura.
«Ma certo che è così – riprende Morelli – del resto, a Rodero, vive una colonia felina, 14 gatti, tutti sterilizzati e accuditi. Ma è normale che tra due Comuni intercorra una corrispondenza di questo tipo?».
Il primo impulso del sindaco è stato: rispondere dicendo che il gatto era gustoso e ben cucinato e i commensali sono stati soddisfatti. Una risposta sarcastica, dettata dal momento di rabbia e che l’addetto alla segreteria però s’è rifiutato di trascrivere. « Allora, scrivi che al sindaco di Rodero non risulta che in questo paese si nutrano di felini», ha replicato Morelli, con voce strozzata.
Morelli era già quasi afono per conto suo, poiché la mail è arrivata da Messina tra gli allagamenti provocati dall’alluvione del 7 luglio e la bufera di acqua e vento del 12 luglio: pensieri, interventi, sopralluoghi e verifiche erano concentrati su ambiente, paesaggio, danni e paure delle persone e degli animali, in primo luogo.
«Guai se venissi a sapere di un maltrattamento, ai danni di chiunque – sottolinea Morelli – Ma il problema non è questo. Il problema è sapere se i rapporti tra enti pubblici debbano essere ridotti a questo: andare a vedere come sta un gatto».
È tentato di chiederlo ad autorità superiori. È tentato di lasciar perdere.
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