Una stella Michelin brilla a Lomazzo: «Ho creduto e investito nella mia terra»

La storia Aperta da un anno, la “Trattoria contemporanea” ha già ricevuto il riconoscimento. Chef Marzullo ha 26 anni: «La brigata è fatta da giovani della zona, condividono il sogno»

Nel firmamento dei migliori ristoranti ora splende anche la Stella Michelin della “Trattoria contemporanea” in via del Ronco 10.

Un riconoscimento assegnato dalla prestigiosa Guida Michelin, che ha emozionato sino alle lacrime la giovane brigata capitana da chef Davide Marzullo, nato a Saronno, cresciuto a Uboldo, casa a Gerenzano. Ventisei anni, vincitore nel 2019 del reality “Antonino Chef Academy” condotto da Antonino Cannavacciuolo, dopo aver girato l’Europa ha scelto di tornare alle origini e d’investire in un ambiente innovativo: Fabbrica Campus, esempio di trasformazione, dove un antico cotonificio oggi ospita co-working, eventi e un ristorante.

«Siamo in un parco scientifico»

«Siamo in un bellissimo parco scientifico – si racconta chef Marzullo – Sopra di noi ci sono spazi per co-working, è vissuto dai giovani, quale energia migliore per la nostra brigata? Cercavamo una casa a chilometro zero, abitiamo tutti in zona, ci piaceva dare un valore aggiunto al nostro territorio». L’obiettivo è stato raggiunto in tempi record. “Trattoria contemporanea”, quaranta posti, ha aperto i battenti un anno fa e oggi il suo nome può vantare una Stella Michelin.

«Siamo molto giovani, l’età media del nostro gruppo di lavoro è 24 anni. Abbiamo una bella energia, sappiamo cucinare e servire in maniera ottimale i nostri piatti. La ristorazione è un lavoro difficile, non lo nascondo, ma abbiamo sempre voglia di cambiare, di ricercare». Punto fermo è una cucina basata su ingredienti semplici. «Noi usiamo sempre prodotti super poveri e miriamo a dar loro importanza». Lo prova il piatto top maggiormente apprezzato dai clienti: il cervello fritto.

«Non si vede da tempo nei menù, l’abbiamo proposto ed è stato un successo. Come lo cuciniamo? Il cervello di vitello viene messo a marinare in una soluzione di acqua, sale e zucchero per 24 ore, cotto prima bassa temperatura, viene poi panato con farina, uova, panko, un pan grattato più grosso, corn flakes e infine friggiamo. Vi assicuro è super croccante». Una cucina ricercata che si basa su ingredienti semplici e ha origine a pochi chilometri di distanza da via del Ronco.

«Cresciuto tra i sapori»

«Mio zio Daniele ha un ristorante a Saronno. Sono cresciuto con i sapori della sua cucina. Impossibile dimenticare la faraona farcita del 26 di dicembre o il paté preparato con i fegatini».

Un legame col territorio che Davide condivide con la sua brigata formata da: i sous chef Andrea Noto di 26 anni e Christian Malatacca di 28 anni, il pastry chef (chef dei dolci) Elena Orizio di 26 anni, i commis (aiuto cuoco) Miguel Taka di 18 anni, Federico Fabiano di 19 anni e Lorenzo Vasin di 18 anni, il responsabile di sala e sommelier Laura Scandiuzzidi 25 anni, gli chef de rang (cura del cliente) Luca Bombarda di 24 anni, Swamy Scaglione di 19 anni e Mattia Piotto di 26 anni.

«Abbiamo aperto nel 2021 con la pandemia, oggi conviviamo con una guerra, il caro bollette ma in tutto ciò è arrivata la Stella Michelin». Chef Davide ha anche un’altra soddisfazione. «I 40 posti in sala sono sempre tutti prenotati: questo per me è un grande onore».

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