Ustionata nella sua cucina: morta

Guanzate Luigia Volontè, 90 anni, era ricoverata all’ospedale Niguarda. L’incidente nella serata di giovedì

Guanzate

Luigia Volontè, è deceduta all’Ospedale Niguarda per le gravi ustioni riportate nel rogo della sua cucina. Non ce l’ha fatta purtroppo la donna di 90 anni, che tra pochi giorni ne avrebbe compiuti 91, rimasta gravemente ustionata nella serata di giovedì scorso nella sua casa di via XXV Aprile.

L’anziana era ricoverata in prognosi riservata nel reparto grandi ustionati del Niguarda, dove era stata trasportata con l’elisoccorso del 118. Sul posto oltre ai soccorritori gli equipaggi dei vigili del Fuoco che hanno spento l’incendio e messo in sicurezza lo stabile nonchè i carabinieri della Compagnia di Cantù e della stazione di Appiano Gentile.

Ferita al volto e a un braccio

Le fiamme hanno raggiunta l’anziana al capo ma anche al braccio sinistro. Le sue condizioni erano apparse da subito molto critiche per le gravissime ustioni di terzo grado riportate nel rogo. Secondo una prima ricostruzione dei fatti potrebbe essere stato non solo un ritorno di fiamma a scatenare l’incendio della cappa del fornello e ad aver investito la donna mentre cucinava.

Domani il funerale

Il rogo potrebbe essere dovuto ad un cortocircuito o ad un problema ad un elettrodomestico vicino. Le cause sono sono al vaglio dei vigili del fuoco. La cucina dell’appartamento al piano terra di un caseggiato a tre piani in cui abitava è stata dichiarata inagibile. Profondo cordoglio ha suscitato in paese la scomparsa della donna che viveva da anni da sola in quella casa.

Ieri nello stabile di via XXV Aprile non c’era nessun vicino. Si vedevano i vasi di piante di cui Luigia si occupava con molta cura. Era mite, conduceva una vita tranquilla, riservata, ma è stata anche una donna coraggiosa. In paese molti ricordano i due grandi dolori che l’avevano colpita.

Prima era rimasta vedova del marito Luciano Corbella che aveva in paese un’officina meccanica di minuteria, attività poi portata avanti dal figlio. Al dolore per la morte del marito, Luigia aveva una decina di anni fa dovuto far fronte ad un nuovo grande dolore, la morte anche del figlio Giuseppe poco più che cinquantenne che viveva con lei, scomparso per la stessa grave malattia che aveva colpito anni prima il padre. Gli spazi dell’officina, situata allora di fronte allo stabile in cui viveva, erano stati venduti. Ora ha sede il Lavoratorio della Cooperativa Sociale Oasi. La donna aveva ancora un’anziana sorella che vive a Milano, ieri chiusa nel suo immenso dolore per la scomparsa dell’amata Luigia e una nipote del marito.

L’ultimo commosso saluto domani, martedì, alle 14 nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, preceduto dalla recita del rosario, poi la tumulazione nel cimitero locale.

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