Val Rezzo, è caccia ai piromani
Forse la verità nelle fototrappole

Le indagini dopo i tre incendi. Il grande lavoro del personale della Comunità Montana

Gianpiero Riva

Dopo quello devastante di Sorico del gennaio 2019, che tenne impegnato il personale dell’antincendio per oltre 20 giorni, nella classifica dei roghi più complicati da contrastare viene catalogato quello triplice avvenuto nei dei giorni scorsi sulla montagna di Val Rezzo.

Per ben tre volte -lo raccontavamo sull’edizione di ieri de “La Provincia” - e sfruttando il forte vento, una mano ignota ha appiccato volutamente il fuoco in quota, costringendo i volontari della squadra comunitaria a un lavoro massacrante. Gli autori potrebbero comunque pagar cara la loro irresponsabilità perché, da quanto si apprende, sono in corso indagini che prendono spunto dal sistema di monitoraggio del territorio con l’ausilio delle fototrappole.

Non è escluso insomma, che le forze dell’ordine riescano a risalire ai colpevoli. L’emergenza era scattata alle 19 di domenica e si è conclusa alle 21 di lunedì. Le operazioni di spegnimento, protrattesi senza soluzione di continuità, hanno messo in evidenza una volta di più le doti della squadra della Comunità montana in termini di impegno disinteressato e di professionalità.

Sono iniziate sotto la direzione di Mauro Castelli, che negli anni scorsi nell’ente comunitario ha assunto il ruolo svolto per tanti anni da Mauro Caligari; quest’ultimo, che continua a fare il volontario, è uno dei tre dos (in termini tecnici “direttore operazioni di spegnimento”) abilitati ed è poi subentrato a dirigere gli interventi alla luce del ripetersi del dolo.

«Mauro Caligari è da considerarsi un maestro – afferma Castelli – Nella sua lunga attività ha operato ormai su quasi mille incendi e nessuno, in Lombardia, ha la sua esperienza e competenza. Un’altra figura importante all’interno del nostro gruppo è quella del coordinatore, affidata ad Andrea Poncia, che è anche vicereferente operativo».

E poi ci sono, naturalmente, tutti gli altri volontari, che rappresentano i vari paesi della Comunità montana, sempre puntuali ad ogni chiamata. Sono persone che amano il proprio territorio, ma sono soprattutto professionisti: «Al di là della grande volontà e dell’esperienza acquisita sul campo, seguono tutti degli appositi corsi che li rendono specialisti degli interventi di emergenza – interviene Marco Testa, responsabile della protezione civile del territorio – Ricordo che nel 2017 la nostra squadra antincendio dovette far fronte a ben 93 roghi, uno ogni due giorni se si considera che il periodo critico è per lo più fra dicembre e aprile. E anche in Val Rezzo – conclude Testa – l’affiatamento e la competenza si sono rivelati ancora una volta vincenti».

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